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Comunicato stampa Movimento Roosevelt - Gioele Magaldi oscurato da Facebook: "Chiariscano subito, altrimenti li denuncio"

Il social network di Zuckerberg blocca il profilo del presidente del Movimento Roosevelt, che avverte: li porto in tribunale, se non spiegano l'accaduto e non ripristinano immediatamente le pagine "spente".

Gioele Magaldi oscurato da Facebook: "Non posso più accedere alla mia pagina, da cui peraltro sono spariti tutti i contenuti. Nel caso ci fosse del dolo, a Facebook farò una causa coi fiocchi", avverte il presidente del Movimento Roosevelt, in web-streaming su YouTube il 13 maggio con Fabio Frabetti di "Border Nigths". E aggiunge: "Mi auguro che sia solo un problema tecnico momentaneo, perché i miei contenuti non sono certo considerabili "inappropriati", da Facebook: sono un personaggio pubblico piuttosto noto. Ma anche nel caso si trattasse solo di un inconveniente, resta comunque il danno: lo conferma una sentenza del tribunale di Pordenone, che – come ricorda l'Associazione Forense Emilio Conte – il 10 dicembre 2018 ha condannato Facebook a ripristinare il profilo di un utente arbitrariamente chiuso, infliggendo anche il pagamento di una penalità per ogni giorno di ritardo".

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Chiara Lanzi - Tre priorità per una politica culturale

Chiara Lanzi – Dipartimento cultura MR

TRE PRIORITA’  PER UNA POLITICA CULTURALE

 

MAGGIORI INVESTIMENTI IN CULTURA

Le statistiche concordano nel segnalare l’Italia come fanalino di coda in Europa per percentuale di spesa in cultura (e anche in istruzione!); a fronte di ciò, abbonda la retorica – strumentale e priva di fondamento – che vuole l’Italia in vetta, tra i paesi del mondo, per abbondanza di beni culturali.

 

Le future politiche culturali dovranno aumentare considerevolmente gli investimenti in cultura, a cominciare da quelli per la tutela e la gestione del patrimonio, per poi passare agli incentivi alla produzione d’arte contemporanea e, più in generale, allo sviluppo delle attività culturali.

 

Come investire questi soldi? Prima di tutto con un esponenziale aumento delle professionalità (sia a livello statale che a livello locale, attraverso un vero ed efficace dialogo tra Stato e Regioni) soprattutto laddove il patrimonio è più fragile e meno presidiato, ovvero sui territori, anche quelli più marginali e misconosciuti a livello mediatico, ovvero quelli che hanno meno appeal turistico. Cultura e turismo – sia detto per inciso e al di là dell’attuale congiuntura politico-amministrativa che ha traghettato il settore turistico dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo - non debbono infatti essere considerati tappe parallele di un percorso: il turismo è troppo invischiato in questioni economiciste e, oggi come oggi, con la sua massificazione scriteriata spesso fa male al patrimonio e alla comunità; mentre la cultura deve essere la “base sicura” nella formazione di cittadini integri (quindi prima è necessaria una seria “sanificazione” del comparto culturale e poi ci si potrà occupare con efficacia di turismo).

 

Le ultime tendenze politiche hanno invece marciato in senso opposto, dando attenzione e risorse ai grandi musei a scapito dei piccoli musei e del patrimonio diffuso sui territori; concentrando ulteriormente il turismo di massa su poche tappe culturali e perdendo di vista l’obiettivo della formazione del senso civico; favorendo lo sviluppo di eventi culturali a danno della cura e tutela costante del patrimonio e dei suoi legami – sanciti dall’art. 9 della Costituzione italiana – con il paesaggio, anch’esso condannato dall’assenza di piani paesaggistici di tutela, salvaguardia, riqualificazione (si potrebbe anche valutare, tornando a questioni di competenze e denominazioni ministeriali, di ritornare a un accorpamento tra Beni Culturali e Ambientali, come quando nel 1974 il Ministero fu istituito da Giovanni Spadolini).

 

I compiti principali che tali professionalità dovranno da subito accollarsi corrispondono a obiettivi fondamentali (come tali da sempre avvertiti, anche prima della nascita del Ministero), ovvero la catalogazione dell’immenso patrimonio culturale italiano (attraverso un uso calibrato delle tecnologie digitali che potrebbero anche aprire a nuove più illuminate prospettive in campo turistico) e azioni di conservazione preventiva, smettendola di sventolare i restauri come eventi ben spendibili dai media (mentre si tratta di operazioni estreme, messe in atto quando ormai il paziente – l’opera d’arte - ha una patologia grave e conclamata che doveva essere evitata con cure preventive).

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Comunicato stampa Movimento Roosevelt - Magaldi: imperdonabile che l'avvocato Conte condanni Siri anticipando il lavoro dei magistrati, in piena campagna elettorale, solo per aiutare i 5 Stelle in affanno in vista delle europee

Il presidente del Movimento Roosevelt: è grave che il primo ministro (che pure è giurista) abbandoni l'abituale prudenza, sul caso Siri, violentando anche lui lo Stato di diritto.

"Siamo in campagna elettorale, si scatena un putiferio su Armando Siri, e – in modo incauto – il solitamente prudente Conte fa dichiarazioni sulle dimissioni che richiederebbe a Siri. Pur essendo avvocato, Conte ha anche lui agito violentando lo Stato di diritto, che presuppone la presunzione d'innocenza fino a giudizio definitivo". Così Gioele Magaldi sanziona l'atteggiamento del premier gialloverde, che vorrebbe defenestrare il sottosegretario leghista alle infrastrutture, per ora soltanto indagato (per presunta corruzione, a beneficio di imprese del settore dell'energia eolica). "Dalle indagini su Armando Siri trapelano solo ipotesi e sospetti, eppure l'accerchiamento mediatico è in corso", afferma il presidente del Movimento Roosevelt, in video-chat su YouTube il 6 maggio con Fabio Frabetti di "Border Nights". "Sempre di più, il caso Siri sembra essere uno strumento gentilmente offerto da qualcuno per dare al Movimento 5 Stelle l'occasione di avere un qualche argomento per la campagna elettorale per le europee, cioè il ripristino di un'esigenza di pretesa onestà e moralità politica".

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Oltre il neoliberismo. Dal darwinismo sociale alla società evoluta

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Parlare di crisi della democrazia a livello globale significa parlare di neoliberismo. Come già avvertiva il sociologo ungherese Karl Polanyi negli anni '40 (La grande trasformazione, 1944), infatti, il neoliberismo, con i suoi miti di libertà d'impresa, competizione, privatizzazione, deregolamentazione, non è compatibile con la democrazia in generale e, aggiungo io, con la Costituzione italiana in particolare, fondata com'è sui principi di sovranità popolare, di diritto al lavoro, di uguaglianza sostanziale, di partecipazione e di solidarietà.


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Comunicato stampa Movimento Roosevelt - Nel segno di Olof Palme, Carlo Rosselli, Thomas Sankara e contro la crisi globale della democrazia

img locandina evento 3 maggio 02 59aaeIl Presidente della Commissione Cultura del Comune di Milano, in collaborazione con il Movimento Roosevelt, invita al convegno: "Nel segno di Olof Palme, Carlo Rosselli, Thomas Sankara e contro la crisi globale della democrazia", che si terrà venerdì 3 maggio 2019, presso la Sala conferenze del Museo del Risorgimento, a Palazzo Moriggia, via Borgonuovo 23 (Brera), dalle ore 10:00 alle ore 17:30

A poche settimane dall'appuntamento elettorale del 26 maggio per il rinnovo dei rappresentanti al Parlamento europeo, il Presidente della Commissione Cultura del Consiglio comunale di Milano, Angelo Turco, invita ad un evento "che si inserisce in un solco di iniziative volte a rendere sempre di più Milano una città della memoria, ovvero attenta ad esaminare e ad approfondire i momenti decisivi della storia contemporanea, attraverso manifestazioni, convegni e momenti di studio aperti alla massima partecipazione dei cittadini". Così Turco annuncia l'incontro che il 3 maggio prossimo, nella significativa sede del Museo del Risorgimento, riannoderà i fili di alcune tra le testimonianze politiche più significative del nostro tempo come quelle di Olof Palme, Carlo Rosselli e Thomas Sankara: pensatori e politici barbaramente assassinati mentre rendevano testimonianza, con la loro opera di governo e di elaborazione politica, ai valori socialisti, democratici e liberali di progresso, giustizia sociale e di pari opportunità per tutti i cittadini e i popoli. Rosselli, Palme e Sankara: martiri della democrazia che tentarono di realizzare modelli di governo della cosa pubblica che fossero coerenti con valori profondamente umanitari e attenti all'interesse collettivo dei molti, piuttosto che di pochi privilegiati.

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Comunicato stampa Movimento Roosevelt - Magaldi contro Di Maio: Armando Siri è innocente fino a prova contraria, chi pretende le sue dimissioni strumentalizza il lavoro dei magistrati alimentando la cultura del sospetto e delle "indagini a orologeria"

Il presidente del Movimento Roosevelt: usciamo dai tempi bui dell'Inquisizione, il ceto politico accetti lo Stato di diritto e la smetta di invocare dimissioni per un avviso di garanzia. Ne va del prestigio della magistratura, che resta un cardine della democrazia.

Giù le mani da Armando Siri, e anche dalla magistratura: i pm devono poter operare liberamente, senza il sospetto che svolgano indagini a orologeria. Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, attacca il giustizialismo dei 5 Stelle, che pretendono le dimissioni del sottosegretario leghista Armando Siri solo perché indagato (per presunte agevolazioni concesse a imprese del settore dell'energia eolica). "Vorrei stigmatizzare l'analfabetismo costituzionale e politico di Luigi Di Maio, che non perde occasione per mostrare la sua inadeguatezza ad essere il capo politico di un soggetto importante come il Movimento 5 Stelle", afferma Magaldi, in web-streaming su You-Tube con Fabio Frabetti di "Border Nights". "Intonando la cantilena che negli ultimi decenni hanno cantato tanti politici, Di Maio ha detto che Siri, in attesa che la magistratura appuri se è innocente o colpevole, dovrebbe intanto dimettersi per opportunità politica e morale. E se Siri è innocente – protesta Magaldi – quale moralità gli dovrebbe imporre di essere eliminato dallo scenario politico solo perché sottoposto a un'inchiesta che magari alla fine si riconoscerà sbagliata?".

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Comunicato stampa Movimento Roosevelt - Magaldi: Notre-Dame è l'11 Settembre europeo, farò nomi e cognomi degli ideatori del rogo. E ringrazio Ken Follett per la sua denuncia

Il presidente del Movimento Roosevelt: "A Macron quell'incendio serviva come il pane, ed è avvenuto in concomitanza con l'offensiva di Haftar in Libia e con le stragi nello Sri Lanka". Quanto a Follett, il grande romanziere "è un massone progressista, che non ha esitato a denunciare la vera natura dell'evento di Parigi"

"Ringrazio il "fratello" Ken Follett per aver alzato un'eccellente palla, che non mancherò di schiacciare". Così Gioele Magaldi commenta le clamorose dichiarazioni dell'autore de "I pilastri della Terra", che alla televisione inglese – ospite del programma "Good Morning Britain" – ha lanciato il pesante sospetto che il rogo di Notre-Dame sia stato di origine dolosa. "Qui sta succedendo qualcosa d'altro", ha detto Follett, mentre l'incendio era ancora in corso. "Sono inorridito", ha aggiunto, di fronte allo spettacolo della guglia gotica avvolta dalle fiamme: "È come se qualcuno fosse morto". Chiaro il riferimento simbolico al rogo del 18 marzo 1314, a Parigi, in cui fu arso vivo Jacques de Molay, ultimo gran maestro dei Templari. "Forse il grosso pubblico non sa che Notre-Dame è un simbolo per la massoneria, per il cristianesimo e anche per il neo-templarismo cristiano", afferma Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt ed esponente del circuito massonico progressista internazionale, di cui – spiega – fa parte lo stesso Ken Follett. "Tanti neo-templari sono indignati, per quello che si ritiene un clamoroso atto, spregevole e cinico, rispetto a questo luogo così importante per la sensibilità spirituale di molti". Magaldi annuncia rivelazioni esplosive: promette di fare nomi e cognomi di quelli che, a suo parere, sono gli ispiratori della distruzione della cattedrale parigina: "Una vicenda davvero vergognosa, che potremmo definire l'11 Settembre franco-europeo".

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Comunicato stampa Movimento Roosevelt - Gioele Magaldi: dietro alla scomparsa di Federico Caffè la stessa mano che uccise Olof Palme e Tomas Sankara

Deep State: il presidente del Movimento Roosevelt annuncia clamorose rivelazioni – nel convegno in programma a Milano il 3 maggio – sulla misteriosa sparizione dell'insigne economista keynesiano, nel 1987, collegata agli omicidi del premier svedese e del leader rivoluzionario africano

"C'è un filo rosso che collega la sparizione di Federico Caffè agli omicidi di Olof Palme e Thomas Sankara". In web-streaming su YouTube il 15 aprile con Fabio Frabetti di "Border Nights", con queste parole Gioele Magaldi annuncia clamorose rivelazioni su uno dei misteri irrisolti della storia italiana: la scomparsa dell'insigne economista keynesiano Caffè, maestro di tanti protagonisti dell'economia di oggi, a partire da Mario Draghi, presidente della BCE. Il professor Caffè scomparve senza lasciare traccia dalla sua abitazione di Roma il 15 aprile 1987. Un anno prima, a Stoccolma, era stato assassinato (da un killer tuttora ignoto) il premier svedese Olof Palme, carismatico leader della socialdemocrazia nord-europea, fermato a un passo dall'essere eletto segretario generale dell'Onu. Un anno dopo – il 15 ottobre 1987, a pochi mesi dalla sparizione di Caffè – fu ucciso Sankara, presidente rivoluzionario del Burkina Faso, dopo aver denunciato il ricatto del debito estero con il quale viene soffocata la sovranità dell'Africa (da cui l'esodo dei migranti, che tuttora l'Europa sta vivendo).

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La Via della Seta. Ma la Cina è (troppo) vicina?

 

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La Via della Seta.

Ma la Cina è (troppo) vicina?

 

         Recentemente si parla molto della Cina, della sua influenza, dei rapporti commerciali e dei pericoli connessi, alla luce soprattutto degli ultimi accordi sottoscritti a Roma durante la visita del presidente Xi Jinping. Di seguito non si vuole tanto approfondire la validità e convenienza o meno e la cornice giuridica dei singoli accordi, se non quelli più importanti e caratterizzanti, quanto definirli in un quadro più ampio e in una prospettiva geopolitica e storica.

         La via della seta non è un’invenzione moderna, ma ha più di duemila anni di storia. I rapporti commerciali e diplomatici con l’Europa e con l’Italia in particolare risalgono fin dai tempi della Repubblica Romana.

         Resoconti sul mondo romano si hanno già nel primo secolo dove c’è una descrizione indiretta di Da Quin (Roma). Il senato romano si lamentava della continua ricerca delle costosissime stoffe di seta da parte dei benestanti che provocavano così un pericoloso squilibrio della bilancia dei pagamenti, tanto per definirla in termini moderni. Il commercio comunque era bidirezionale, poiché l’ambasciatore Gang Yin definisce Roma come l’origine di meravigliosi oggetti che arrivavano in Cina. Non poteva essere diversamente tra due potenze che detenevano il PIL più alto dell’antichità. Ed i commerci erano favoriti, condizione da tenere in massimo conto anche riferendosi al presente, da una relativa stabilità politica delle terre tra i due imperi. Gli abitanti vengono descritti come simili ai Cinesi per aspetto, da questo il nome Da Qin, cioè la grande Qin. Curiosamente ancora oggi i Cinesi considerano gli Italiani come i Cinesi d’Europa. Viene anche descritta un’ambasceria romana giunta in Cina probabilmente durante il periodo di Marco Aurelio. Le due civiltà non s’incontrarono mai direttamente, vista l’enormità delle distanze in gioco, anche se mancarono il contatto di poche decine di chilometri ai tempi dell’imperatore Traiano. Sembra inoltre che mercenari romani, probabilmente ex prigionieri dei Parti o degli Unni, si installarono e fondarono un villaggio in Cina. Su questa ipotesi lo scrittore Valerio Massimo Manfredi scrisse un romanzo a sfondo storico. Probabilmente, se i due imperi fossero riusciti a collaborare stabilmente, a incrementare i loro commerci, la storia sarebbe stata molto diversa, poiché avrebbero avuto tutto l’interesse a stipulare una reciproca alleanza contro le popolazioni nomadi che li minacciavano entrambi, come minacciavano i loro commerci.

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Assemblea Generale del Movimento Roosevelt Sabato 18 Maggio e Domenica 19 Maggio 2019 a Roma

Assemblea Generale del Movimento Roosevelt sabato 18 maggio e domenica 19 maggio 2019 a Roma.
All’Ordine dei lavori: elezioni del nuovo Presidente MR e di altre cariche; modifica straordinaria dello Statuto, ecc.

 

 Venerdì 3 maggio 2019 a Milano, si svolgerà l’importante kermesse rooseveltiana indicata in 
https://www.movimentoroosevelt.com/news/per-dipartimento/redazione/prima-locandina-ufficiale-evento-3-maggio-2019-mr-nel-segno-di-palme-rosselli-e-sankara-e-contro-la-crisi-globale-della-democrazia.html

https://www.movimentoroosevelt.com/news/per-dipartimento/redazione/nel-segno-di-palme-rosselli-e-sankara-e-contro-la-crisi-globale-della-democrazia-prima-locandina-della-seconda-tappa-3-maggio-2019-a-milano-dopo-il-30-marzo-a-londra-della-rivoluzione-rooseveltiana.html

Sabato 18 maggio, a Roma, dalle ore 9 alle ore 20 (e la mattina di domenica 19 maggio, sino alle 13), avrà invece svolgimento una fondamentale Assemblea Generale del Movimento Roosevelt.

Appuntamento a partire dalle ore 9 presso l’Istituto Sant’Orsola, sito in Via Livorno 50/a, zona Piazza Bologna.

All’Ordine dei Lavori di questa Assemblea, che sarà ulteriormente specificato nei prossimi giorni, ci sono, in effetti, alcune questioni di grande rilevanza.

  • Elezione del nuovo Presidente del Movimento Roosevelt, essendo ormai scaduto il primo mandato presidenziale.
  • Revisione straordinaria dello Statuto, per renderlo idoneo a dotare il MR dello status sia di “onlus” che di “associazione riconosciuta” con personalità giuridica propria.
  • Elezione anche di altri organi di controllo in seno al MR, attualmente vacanti.
  • Varie, che saranno meglio articolate e illustrate con ulteriori comunicati.

Tutti coloro che volessero proporre la propria candidatura alla carica di Presidente del Movimento Roosevelt, potranno farlo scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e, una volta candidati ufficiali, potranno illustrare alla comunità rooseveltiana il proprio programma elettorale mediante articoli, video e interviste che saranno rilanciati dagli organi mediatici MR.

E’ possibile presentare la propria candidatura da oggi sino alla mattina stessa di sabato 18 maggio, entro le ore 9:15, facendolo direttamente all’inizio dei lavori assembleari e illustrando anche in extremis i termini programmatici della propria candidatura.

Il Presidente uscente, Gioele Magaldi, ha proprio in queste ore sciolto le sue riserve e ha deciso di ricandidarsi.

Nell’ambito della sua ri-candidatura, stimolato e coadiuvato in ciò da diversi dirigenti e soci rooseveltiani, Magaldi proporrà un testo modificato dello Statuto da approvare o respingere in toto in via extra-ordinaria.

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Comunicato Stampa Movimento Roosevelt - Draghi senatore a vita e poi a Palazzo Chigi, come Monti? Magaldi: va processato, per i danni che ha causato all'Italia

Il presidente del Movimento Roosevelt contro l'uomo della Bce: l'inventore del "pilota automatico" è uno dei più funesti artefici dell'attuale post-democrazia. Ha svenduto l'Italia dal ministero del Tesoro e poi ha anche sfasciato Mps. Vederlo premier sarebbe un regalo: verrebbe allo scoperto il vero volto orwelliano del potere tecnocratico che ha affossato la nostra economia, esasperando l'Europa fino all'attuale situazione pre-rivoluzionaria

Viene presentato come il santo protettore dell'Italia? "Mettetelo a Palazzo Chigi, e poi vedrete di che pasta è fatto: dovrà andare in giro non con una, ma con cinque scorte". Così Gioele Magaldi fotografa Mario Draghi, che qualcuno pensa possa essere nominato senatore a vita, così come accadde a Monti prima che Napolitano gli affidasse il governo del paese. Alla Bce, Draghi è in scadenza: potrebbe eventualmente gradire la nomina di senatore a vita più che altro come viatico per un obiettivo più ambizioso, cioè la futura ascesa alla presidenza della Repubblica. Lo sostiene il leader del Movimento Roosevelt, in diretta web-streaming l'8 aprile con Fabio Frabetti di "Border Nights". Comunque, aggiunge Magadi, se mai dovesse fare il premier "sarebbe un regalo, per noi che combattiamo contro ciò che Mario Draghi rappresenta". Speculare l'esperienza di Monti, che nel 2011 era osannato dai media, quando dalle pagine del Corriere della Sera "dispensava saggi consigli, ma non aveva mostrato come li avrebbe messi in pratica". Duro l'impatto con la realtà: "Averlo visto governare ci ha liberato per sempre dall'idea che Monti sia un uomo saggio e soprattutto preoccupato del bene collettivo degli italiani". Non pensate che con Draghi sarebbe diverso, chiarisce Magaldi.

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Comunicato Stampa Movimento Roosevelt - Magaldi: Di Maio cialtrone, viltà imperdonabile la genuflessione alla Merkel. Il governo del cambiamento ha fallito, è inutile votare alle prossime europee.

Il presidente del Movimento Roosevelt condanna il cedimento del leader 5 Stelle verso la Cancelliera: sconfessa l'esperienza gialloverde e dimostra che è stata soltanto un bluff.

"Viltà inaudita e imperdonabile, consegnare il M5S a questo esito: l'incredibile "genuflessione" alla Merkel fa di Luigi Di Maio un cialtroncello; da ex monello, ora è diventato allievo modello. Spero venga defenestrato dal movimento, che ha bisogno di una nuova classe dirigente". Durissimo, Gioele Magaldi, sul vicepremier e leader pentastellato, reo di aver elogiato in modo smaccato Angela Merkel in vista delle europee, anche per distinguersi da Salvini, alleato della francese Marine Le Pen e dell'ungherese Viktor Orban. "Almeno a parole, la Lega mantiene ancora un atteggiamento meno arrendevole verso Bruxelles", ammette il presidente del Movimento Roosevelt. "Però – aggiunge – ha anch'essa ceduto rovinosamente sul deficit, rinunciando alla linea di Paolo Savona". In più, la Lega insiste nel "baloccarsi con i sovranismi farlocchi come quello di Orban, che strizza l'occhio ai Popolari Europei". Quanto alla Le Pen, è "condannata a consegnare la Francia a qualsiasi avversario, da Hollande a Macron".

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Nel segno di Palme, Rosselli e Sankara e contro la crisi globale della democrazia: prima Locandina della seconda tappa (3 maggio 2019 a Milano, dopo il 30 marzo a Londra) della Rivoluzione rooseveltiana

Sul concetto di “Rivoluzione rooseveltiana” e sulla necessità e urgenza di attuarla a diversi livelli politico-culturali e sociali, rinviamo all’ascolto di

https://www.youtube.com/watch?v=Ewif7jg4w7E

Cosi, dopo la felice polifonia di voci autenticamente democratiche realizzata nel corso dell’evento di sabato 30 marzo a Londra, su cui si veda

Grande evento europeo organizzato il 30 marzo a Londra dal Movimento Roosevelt

e si gustino anche questi primi materiali registrati e scritti relativi ai contributi dei partecipanti all’importante kermesse:

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Quale scuola per l'Europa che verrà? Intervento al convegno di Londra "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e per l'Europa"

img Scuola spese istruzione 700e2Ci sarebbero tanti aspetti del nuovo corso dell'Europa che mi piacerebbe trattare con voi, ma alla fine, come capita spesso (deformazione professionale!) ho deciso di parlare di scuola. Non solo e non tanto perché insegno da oltre tre decenni e perché riesco ancora ad appassionarmi quando ne parlo, ma soprattutto perché in Italia se ne parla ancora troppo poco e in modo poco incisivo. Alla nostra classe dirigente i problemi della scuola tradizionalmente non stanno a cuore. Altrimenti non l'avrebbero devastata con tagli dissennati e farebbero qualcosa per ascoltare i suoi bisogni. E anche questo è un segnale che bisogna cambiare mentalità e cominciare a guardare al futuro.

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Le elezioni in Turchia e Ucraina

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In questi giorni si sono svolte due elezioni potenzialmente foriere di molti cambiamenti nello scacchiere europeo: le elezioni amministrative turche e il primo turno di quelle ucraine. Erdogan ha perso il controllo delle più importanti città, compresa la sua Istanbul, Ankara, ma anche Izmir e Antalya, in generale quasi tutta la parte occidentale e quella costiera della Turchia, quella economicamente e culturalmente più avanzata. Molte città in mano al suo partito sono passate all'opposizione, anche se l'AKP rimane il primo partito, grazie al voto delle zone agricole e interne più povere ed arretrate. Soprattutto contro Erdogan ha votato il 62% del PIL turco, cioè la parte più economicamente rilevante del paese, colpita dalle politiche economiche erdoganiane che mirano a tagliare proprio il potere di acquisto e di spesa della classe media in favore di politiche economiche di stampo islamista (vedasi sul blog di MR https://blog.movimentoroosevelt.com/home/1993-la-nuova-guerra-di-troia-per-l-energia.html per approfondimenti).Un risultato degno di nota e che fa ben sperare sulla tenuta democratica e civile di una larga

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Comunicato Stampa Movimento Roosevelt - Cabras a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa". Il deep state esiste

Cabras (M5S): dalla Lega ci divide quasi tutto, ma ci unisce la lotta contro il "Deep State" che cerca di sabotare il governo Conte.
Magaldi (MR): ci sarebbe anche un "Deep State" progressista se i gialloverdi fossero meno ipocriti verso i massoni
Vivace scambio a Londra al forum sul "New Deal europeo" disegnato dal Movimento Roosevelt: il deputato pentastellato accusa lo "Stato profondo" (da Bruxelles al Qurinale) di frenare la battaglia dell'esecutivo per porre fine al paradigma dell'austerity. Magaldi: mi offro di aiutare il governo mobilitando il "Deep State" progressista, se i gialloverdi abbandonano la loro ipocrisia anti-massonica

Lega e Movimento 5 Stelle divisi su tutto, ma uniti nella lotta contro lo "Stato profondo". E' il Deep State che, da Bruxelles al Quirinale, sta frenando il governo gialloverde nello sforzo di uscire dal paradigma dell'austerity, rovinoso per l'economia italiana. Lo afferma Pino Cabras, deputato pentastellato presente il 30 marzo a Londra al convegno "Un New Deal Rooseveltiano per l'Italia e l'Europa", promosso dal Movimento Roosevelt con economisti come Nino Galloni, Ilaria Bifarini, Guido Grossi e Danilo Broggi. Da Cabras, un'accusa pesante: "Al ministero delle finanze sono pronti da mesi i decreti attuativi (un miliardo e mezzo di euro) per risarcire i risparmiatori truffati dalle banche, con la complicità dei governi precedenti". Eppure, quelle carte non vengono firmate: a remare contro, dice Cabras, è il potere-ombra. Denunciare i funzionari che fanno da tappo? "L'abbiamo già fatto, ma i media mainstream li difendono, accusando noi di essere degli "sfasciacarrozze"".

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Gioele Magaldi a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa" – Londra 30 marzo 2019

img Gioele Magaldi ebc83Gioele Magaldi parteciperà a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa", l'evento promosso dal Movimento Roosevelt UK che si svolgerà a Londra il prossimo 30 marzo 2019.

Politologo e filosofo, di formazione insieme storica e socio-antropologica: Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, è un lucido analista delle trasformazioni strutturali indotte nella società europea e occidentale dal fenomeno della globalizzazione. Una voce particolarmente scomoda, la sua, da quando – a fine 2014 – ha dato alle stampe il dirompente saggio "Massoni", pubblicato da Chiarelettere (sottotitolo: "Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges"). Retroscena: i destini dell'umanità "progettati" da 36 Ur-Lodges, superlogge massoniche sovranazionali, da cui dipendono le principali strutture "paramassoniche" (dal Wto alla Bce, dal Fmi alla Banca Mondiale) che orchestrano la geopolitica, condizionando direttamente i governi. Forte la denuncia espressa alla televisione italiana dopo l'avvento di Mario Monti a Palazzo Chigi a fine 2011: Magaldi ha svelato l'identità "supermassonica" di molti esponenti dell'establishment, dallo stesso Monti all'allora presidente Napolitano, fino a Mario Draghi.
Massone dal 1998 e già "maestro venerabile" della loggia romana Monte Sion (Grande Oriente d'Italia), Magaldi è entrato a sua volta nel circuito massonico delle Ur-Lodges venendo iniziato alla progressista Thomas Paine, per poi mettersi "in sonno" nel 2014. Si definisce "un intellettuale e politico social-liberale, progressista e radicalmente democratico, a vocazione cosmopolitica". Esperto di tradizioni esoteriche e di cultura rinascimentale, ha rivestito (e riveste) incarichi apicali in diverse organizzazioni di natura imprenditoriale, culturale, massonica e politica. Nei primi anni 2000 ha operato come imprenditore e manager nel campo dell'editoria e dell'information technology, per poi concentrarsi soprattutto sull'impegno socio-culturale: dalla guida dell'associazione "Pericle Aur" (promozione dei valori libertari e diritti delle donne, in un orizzonte laico e pluralista delle istituzioni repubblicane) alla creazione dell'associazione "L'ultima lama", nata come ponte tra l'erudizione accademica e i filoni di ricerca indipendente (antropologia, storia della filosofia e della cultura esoterica occidentale).
Nel 2010, Magaldi ha fondato il network "Grande Oriente Democratico", "cinghia di trasmissione "liquida e trasversale" per la rigenerazione internazionale della libera muratoria del terzo millennio". Il God è stato sviluppato d'intesa con svariate Ur-Lodges progressiste. "Mi è stato anche richiesto di ripristinare un alto standard di formazione spirituale esoterica – spiega Magaldi – visto l'attuale stato di decadenza delle strutture formative massoniche". Lo stesso Magaldi è oggi a capo del Reu (Rito Europeo Universale), oltre che del movimento politico d'opinione "Democrazia Radical Popolare". Un impegno crescente, che il 21 marzo 2015 a Perugia ha condotto alla fondazione del meta-partitico Movimento Roosevelt. Missione: ripristinare la democrazia sostanziale e promuovere la giustizia sociale, nel rispetto dei valori sanciti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata all'Onu nel 1948. Magaldi è al lavoro per creare il "Master Roosevelt in Scienze della Polis", alta scuola di formazione politologica e civile, nonché l'emittente "Radio Roosevelt". Forte anche l'impegno nel cantiere di lavoro del "Partito che serve all'Italia": di segno keynesiano (Magaldi lo definisce "rivoluzionario") il nuovo soggetto politico sarà fondato a Roma il 14 luglio 2019.t.

Egidio Rangone a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa" – Londra 30 marzo 2019

img Egidio Rangone cd8a8Egidio Rangone parteciperà a "Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa", l'evento promosso dal Movimento Roosevelt UK che si svolgerà a Londra il prossimo 30 marzo 2019.

Alessandrino di nascita, Rangone è un docente universitario e specialista nella cooperazione per lo sviluppo dell'Est Europa, nominato da Bruxelles corrispondente del Bre (Bureau de Rapprochement des Entreprises) già nel 1995. Dottore commercialista, revisore contabile e consulente tecnico giudiziario, si è laureato a Pavia con una tesi sulla dinamica economica, per poi affinare gli studi sull'economia d'impresa all'Istituto Bancario San Paolo di Torino e all'Ipsoa di Milano. Rangone ha lavorato nelle Ferrovie dello Stato e all'Ufficio Provinciale del Lavoro e della Massima Occupazione di Alessandria, occupandosi anche di vertenze sindacali. Consulente fiscale, societario, finanziario, contabile e del lavoro, è stato visiting professor (economia e politica dello sviluppo) all'università di Alba Iulia, nonché professore associato fino al 2001 all'università di Oradea, sempre in Romania. Membro onorario del board professorale della Libera Università Dimitrie Cantemir di Bucarest (management commerciale e turistico), ha insegnato economia anche all'università statale di Stara Zagora (Bulgaria). Presente dal 2008 al 2014 nel collegio docenti della facoltà di scienze manageriali all'Università Gabriele D'Annunzio di Pescara-Chieti (economia e statistica), nel 2013 è stato insignito con una laurea honoris causa dall'Università Lutsk (Ucraina). È inoltre vicepresidente dell'Istituto Italo-Romeno "Carlo Maria Cipolla" per lo studio dell'economia e del management, promosso dalle università di Pavia e Oradea. E' stato inoltre collaboratore di Unimpresa Romania, associazione imprenditoriale patrocinata anche da Unicredit. L'esperienza all'estero ha permesso a Egidio Rangone – autore di svariati saggi in materia economica – di contribuire allo sviluppo dell'Est Europa mediante finanziamenti internazionali. Infine, dallo scorso ottobre Rangone è direttore del Dipartimento per l'Economia, le Finanze e lo Sviluppo economico del Movimento Roosevelt.

Comunicato stampa Movimento Roosevelt - Nino Laudani con i 5 Stelle alle europee, pieno appoggio dal Movimento Roosevelt

Appello per sostenere la candidatura di Laudani, socio fondatore del MR, registrandosi il 29 marzo sulla piattaforma Rousseu: un'altra voce "rooseveltiana" tra i pentastellati

Il Movimento Roosevelt appoggia l'avventura elettorale del medico nutrizionista Nino Laudani, oggi impegnato a Roma sul piano sociale dopo una lunga carriera negli Usa: socio fondatore del MR, di cui è direttore del Dipartimento Salute, Antonino Laudani è fra i candidati che sarà possibile votare, venerdì 29 marzo (dalle ore 10.00 alle ore 22.00) registrandosi alla piattaforma Rousseau, in modo che sia candidato alle prossime elezioni europee. Il profilo di Laudani si trova alla pagina 3 delle 17 pagine dedicate ai candidati.

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