Il Ballo del tipTAP
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- Categoria: Geopolitica & Difesa
- Pubblicato: Giovedì, 15 Novembre 2018 23:45
- Postato da Roberto Hechich
Il ballo del
tipTAP
Conte e Di Maio sembrano Ginger Rogers e Fred Astaire impegnati in un balletto di successive e contraddittorie dichiarazioni per giustificare il proseguimento del TAP, ossia del Trans Adriatic Pipeline. Dopo aver cavalcato, con l’obiettivo di ottenere facili consensi, l’onda di una protesta giustificata soprattutto dall’arroganza con cui è stata gestita l’opera dai governi precedenti, che non hanno debitamente informato e coinvolto nelle scelte i connazionali, tali dichiarazioni servono, appunto, per giustificare una scelta obbligata e ineludibile. Non dimentichiamo inoltre che il percorso ha passato tutte le verifiche ambientali ed è stato scelto anche perché l’opzione più a nord andava a intaccare le praterie di posidonie dei fondali attraversati. Tutta colpa di Conte e di Maio? Assolutamente no. Hanno ereditato una situazione comunque già compromessa.
I governi precedenti hanno giocato malissimo e con arroganza la carta TAP. Non hanno innanzitutto reso partecipe la popolazione sulle implicazioni di questa opera, non li hanno consultati per arrivare a un piano condiviso, non hanno lasciato opzioni sul percorso della realizzazione. Tutto sommato venire incontro ad eventuali richieste locali su marginali deviazioni del percorso o su dove installare le centrali di compressione, cioè cifre di pochi milioni di euro, vista la posta in gioco, avrebbe inciso relativamente sui costi totali, tenendo presente anche i costi stessi delle continue interruzioni dell’opera e dell’apparato delle forze dell’ordine schierato. Vedersi improvvisamente arrivare uno spiegamento degno di qualche film hollywoodiano catastrofista o di invasioni aliene non può che aver esacerbato gli animi anche della parte di popolazione più possibilista sul compromesso. Insomma, lo stato non ha minimamente applicato la convenzione Aarhus sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale, convenzione ratificata il 16 marzo 2001. Che fare allora?