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La Regione Sconosciuta: la recensione

La regione sconosciuta: thriller e gnosi

 

La recensione dell'ultimo libro di Sergio Magaldi: La Regione Sconosciuta. Questo romanzo, con tutte le caratteristiche di un vero thriller è anche, e sopratutto, uno scritto gnostico: una ricerca del rapporto tra l'uomo, le religioni e la spiritualità.

 

Accetterà il protagonista il suo fato? Quale sarà il verdetto dei "giudici"? Lo scopriremo leggendo questo libro, tutto d'un fiato.

 

[https://youtu.be/xt1qa6yVe0g]

Assemblea Generale MR 14 Dicembre 2019: Presentazione programma, elezione del Presidente e votazione del nuovo statuto

Assemblea Generale del Movimento Roosevelt 

Il 14 Dicembre a Roma avrà luogo una importante assemblea del Movimento Roosevelt. In questa occasione voteremo per il Presidente (chiunque potrà correre) e per il nuovo statuto. Inoltre, verrà ufficialmente presentato il programma MR (già disponibile sul sito).

 

https://www.youtube.com/watch?v=xt1qa6yVe0g

Ibrahim Awwad Ibrahim Ali al-Badri al-Samarrai (fu vera morte?) i Curdi siriani e il resto del mondo

Ibrahim Awwad Ibrahim Ali al-Badri al-Samarrai (fu vera morte?)

i Curdi siriani e il resto del mondo
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Ibrahim Awwad Ibrahim Ali al-Badri al-Samarrai detto Abu Bakr Al Baghdadi non poteva sparire in un momento migliore. Poco importa, come affermato anche da Gioele Magaldi, se sia morto effettivamente o meno, quello che conta è il significato mediatico e la conseguenza dell’avvenimento. Ci sono elementi che fanno propendere per una morte effettiva del califfo, altri destano qualche dubbio. Da una parte ci sono militari ed ex generali che rimproverano a Trump di aver rivelato tattiche e strategie delle SOF(special operation force) americane della Delta Force come ad esempio l’abbattere muri per evitare le possibili trappole nelle entrate delle abitazioni, il numero di elicotteri impiegato otto (8) il tempo di volo 1h e 10 minuti (1,1h) da cui si può tentare di dedurre la località di partenza e arrivo, l’aver tratto in salvo undici (11) bambini (che potrebbero far pensare a un atteggiamento ingenuo o incauto di Trump, quindi sincero, anche se nostro parere può essere un messaggio a chi può intendere), dall’altra ci sono perplessità sia nel racconto stesso di Trump, poiché non può aver sentito e visto in diretta gli ultimi momenti del califfo, dato che le telecamere dei soldati non potevano trasmettere dal sottosuolo, quindi non può aver visto Al Baghdadi piagnucolare e farsi esplodere con tre (3) dei suoi figli. Oltretutto desta perplessità sia la durata e le modalità dell’azione al suolo, quattro ore sono davvero tante per un raid (azioni di questo tipo devono di solito essere rapidissime per poter essere risolutive) e senza alcuna perdita e neppure feriti, sia il pronto riconoscimento del DNA del califfo probabilmente contaminato e mescolato anche a quello dei figli, visto che i corpi sono stati maciullati dall’esplosione (anche se si afferma che la testa sia rimasta fortunosamente intatta e un primo riconoscimento, pure visivo, sia stato fatto in base alla stessa). In condizioni ottimali ci vogliono circa un paio d’ore per l’analisi del DNA e le tempistiche tra il raid, partito alle 23 ora locale, la durata dell’azione e le prime indiscrezioni arrivano al limite delle possibilità tecniche.. Anche gli antefatti sono più da romanzo di Tom Clancy che da storia realmente possibile. Il tradimento di un uomo che ha avuto un parente ucciso dall’ISIS e che ha procurato il sangue del califfo per il riconoscimento del DNA (come se fosse facile procurarsi il sangue di un uomo irraggiungibile, e poi perché il sangue e non una ciocca di capelli o un pezzo d’unghia che sarebbe stato più facile?) o di una donna che ha collaborato con le formazioni femminili del’YPG (sommo sfregio per le ideologie di Baghdadi) se non impossibili, sembrano improbabili. Un generale russo, malgrado Trump abbia ringraziato anche la Russia per aver lasciato libero un corridoio per il transito di elicotteri, dichiara che i sensori russi non hanno assolutamente rilevato alcun sorvolo delle zone interessate da parte di mezzi volanti occidentali. E’ vero che gli elicotteri probabilmente hanno viaggiato molto bassi, appunto per non farsi rilevare da dispositivi di intercettazione, è vero che gli strumenti di rilevazione russi e siriani in quella zona non sono sicuramente ottimali e non possono competere con quelli della madrepatria e che ci vorrebbe un aereo radar per monitorare con precisione i velivoli a bassa quota, però lascia perplessi, se ciò dovesse corrispondere alla verità, che i Russi, malgrado siano stati preavvertiti, non abbiano rilevato proprio niente. Certo, potrebbe essere una manovra per offuscare l’incontestabile vittoria mediatica degli USA, ma soprattutto i Russi avevano interesse all’eliminazione del capo dell’ISIS. E poi, perché andare a gettare in mare i resti, che è anche uno spregio per i rituali islamici, quando tutta l’operazione si è svolta molto lontano dal mare?

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PSAI, MR Lazio e "La regione sconosciuta": appuntamento per l'8 Novembre 2019 a Roma

Incontro PSAI, MR LAZIO e presentazione de "La regione sconosciuta" di Sergio Magaldi


Venerdì 8 Novembre a Roma ci sarà un significativo e piacevole evento nel quale si discuterà dei presupposti politici dello PSAI (il tanto aspettato Partito che Serve All'Italia), si riunirà il Movimento Roosevelt Lazio e verrà presentato l'ultimo romanzo di Sergio Magaldi: La regione sconosciuta.

L'incontro avrà luogo a Roma preso il teatro Lo Spazio, Via Locri 42/44 a partire dalle 14:30, fino alle 19:00.

https://youtu.be/Uoonm2WI7Cw

Uk e Russia: tra imperi perduti e ruoli futuri

Un brillante e acuto scritto di Emilio Ciardiello che completa per certi versi l'analisi sulla Brexit. Due nazioni che nonostante le diffidenze e rivalità reciproche hanno molto in comune. Due nazioni che si sentono ancora imperiali. Due nazioni che avevano  perso un'impero ma non  avevano (hanno) trovato un ruolo. Due nazioni che hanno (avevano) perso l'Europa (la Russia il Patto di Varsavia) ma non hanno (ancora) ritrovato un impero.
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Rapporti UK – Russia alla luce di una possibile Brexit

Sebbene non sia ancora chiaro se e come avverrà, sembra che il Regno Unito si avvii in un modo o nell’altro verso la Brexit. Ci si domanda quali potrebbero essere gli effetti di una possibile Brexit sui rapporti diplomatici e politici tra la Federazione Russa e il Regno Unito.

Ora è molto difficile poter immaginare quali saranno i rapporti tra il Regno Unito e un qualsiasi altro paese, quando non è chiaro se e come, dopo la Brexit, il Regno Unito riuscirà a rimanere, appunto, un Regno Unito.

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Comunicato stampa Movimento Roosevelt - Magaldi: Salvini premiato per aver rotto con Conte (che lo vincolava al rigore). A partire dall'Umbria, gli italiani puniscono i partiti che sorreggono il Conte-bis

Il presidente del Movimento Roosevelt: massoni progressisti alla riscossa in tutto il mondo, dal Medio Oriente (con la fine al Al-Baghadi) alla rivolta in Cile. Draghi a Palazzo Chigi dopo Conte? Solo se si dimosterà pentito dell'austerity neoliberista inflitta all'Italia e all'Europa

Come volevasi dimostrare: "Salvini ha fatto benissimo a staccare la spina al governo gialloverde quando ha capito che Conte non gli avrebbe permesso di allentare l'austerity, che difatti è stata ora puntualmente riproposta dalla manovra finanziaria del Conte-bis". E come previsto, il leader della Lega oggi incassa il trionfo alle regionali in Umbria, "probabilmente il primo di una lunga serie di successi". Gioele Magaldi festeggia: il Movimento Roosevelt, da lui presieduto, alle regionali umbre ha appoggiato "Umbria Civica", formazione collegata alla vincitrice Donatella Tesei e capeggiata dal socialista Nilo Arcudi. "L'obiettivo di Arcudi e del Movimento Roosevelt non è una riedizione del centrodestra, ma un dialogo costante tra progressisti del centrodestra e del centrosinistra, contro i conservatori di entrambe le coalizioni".

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Il Cile stretto tra i fantasmi della mai dimenticata spietata repressione e il fallimento sociale delle politiche neoliberiste.

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Di seguito un intervento di Pietro Beltrame, nuovo membro del Dipartimento Geopolitica Esteri e Difesa che spiega le motivazioni e il percorso che ha portato il Cile a protestare e a scendere nelle piazze. I media mainstream, come già successo per la Grecia, non informano sulla reale gravità ed esstensione della protesta in Cile, sulle reali condizioni economiche della popolazione  né, colpevolmente informano sulle gravi violazioni dei Diritti Umani che là avvengono, con un numero di vittime molto superiore alle cifre ufficiali, con violenze in parte provocate ad arte per screditare le proteste, con casi di tortura e di detenzioni di massa che evocano i fantasmi della repressione golpista di Pinochet.

. M.R., che ha nello statuto la promozione e la difesa dei Diritti dell’Uomo, sarà sempre vicino a chi si vede deprivato di tali diritti e a chi manifesta pacificamente per abbattere ingiustizie e discriminazioni sociali e per cambiare le tossiche politiche neoliberiste. El pueblo unido jamas serà vencido.

Al mio primo viaggio in Cile del 1996,

atterravo a Santiago del Cile e pensavo di trovare favelas sudamericane, disuguaglianza e povertà ma il paese sembrava moderno ed evoluto, non si vedeva gente che stava male, le infrastrutture sembravano efficienti, mille locali e notti lucenti. Tutto pulito ed ordinato. 

Da pochi anni il Cile era uscito dalla dittatura di Pinochet ed i cileni erano fiduciosi. 

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Presentazione del Dipartimento Salute del MR

Presentazione del Dipartimento Salute del Movimento Roosevelt


Nino Laudani presenta il Dipartimento Salute del Movimento Roosevelt e ripercorre facilmente il programma. Verso la fine, la conversazione aumenta ancora di velocità e viene discusso il ruolo di Big Pharma e di cosa bisognerebbe fare per garantire un livello adeguato di salute. La chiave, per Nino Laudani, è semplice: serve un grande piano di investimenti per la prevenzione. 

https://www.youtube.com/watch?v=C4Bqx7wlIWk

Presentazione del Dipartimento di Politiche Sociali e del Lavoro MR

Presentazione del Dipartimento di Politiche Sociali e del Lavoro del Movimento Roosevelt

Marco Moiso intervista Gialuca Felicini: il Segretario del Dipartimento Politiche Sociali e del Lavoro del Movimento Roosevelt, presenta il suo dipartimento e annuncia un documento di prossima uscita sulle morti sul lavoro, ad opera di Fabrizio Crasti.



https://www.youtube.com/watch?v=qIFJD8nrRag

Comunicato stampa Movimento Roosevelt - Il Movimento Roosevelt a Otto e Mezzo, ma per finta. In compenso sono autentiche le risposte fornite da Magaldi e Moiso (così come la petizione contro la conduttrice)

Oltre 5.000 firme per bacchettare Lilli Gruber, accusata di faziosità. E ora, anche una contro-striscia su YouTube: cosa si ascolterebbe, su La7, se fossero interpellate le voci politiche regolarmente silenziate dal mainstream?

Alle domande di Lilli Gruber rispondono, finalmente, Gioele Magaldi e Marco Moiso. Per davvero? Non proprio: il dialogo tra la conduttrice de La7 e i due portavoce del Movimento Roosevelt, presidente e vicepresidente, è solo virtuale, frutto di montaggio video. La "striscia" si chiama "Otto e Mezzo Rooseveltiano", e dal 24 ottobre prende di mira la giornalista, appena accusata di reticenza e faziosità con una petizione su Change.org che ha già raccolto oltre 5.000 adesioni. "Ci siamo inventati questa modalità scherzosa nella forma, ma seria nei contenuti – spiegano Magaldi e Moiso, presentando il nuovo video – per rimediare (in modo dimostrativo) al deficit di informazione in Italia, confermato anche dal programma in onda ogni sera su La7". In apertura, si cita la sentenza numero 420 emanata il 7 dicembre 1994 della Corte Costituzionale: "È necessario garantire il massimo di pluralismo esterno al fine di soddisfare attraverso una pluralità di voci concorrenti il diritto del cittadino all'informazione". E dato che il plurarismo è negato, "noi questo spazio che lo prendiamo", dicono i due dirigenti del Movimento Roosevelt.

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Diego Fusaro Confuso su Gentile, Gramsci e il liberalismo

Gioele Magaldi analizza il video nel quale Diego Fusaro, rispondendo indirettamente a Magaldi, rivendica il suo appoggio e Giovanni Gentile. 

Ne nasce una interessante discussione sulla differenza tra liberalismo, liberismo e neoliberismo tutto da seguire.

https://youtu.be/bgefZcryKIo

Questi sono i link ai video precedenti:

Video 1: https://youtu.be/nIUgXkyDsVI

Video 2: https://youtu.be/vJPyfaB_dJY

Video 3: https://youtu.be/vQEpL2yEPRI

Comunicato stampa Movimento Roosevelt - Magaldi: il potere dei gesuiti è una leggenda, in un mondo la cui leadership è ormai interamente massonica

Il presidente del Movimento Roosevelt smentisce dietrologie e complottismi che alimentano le tenaci dicerie sul presunto ruolo politico occulto della Compagnia di Gesù

"Per favore, siamo seri: la leadership culturale e politica del pianeta è integralmente massonica, da quando la libera muratoria ha posto fine alla storica egemonia della Chiesa in Occidente". Il presidente del Movimento Roosevelt, autore del besteller "Massoni" (Chiarelettere, 2014) ed esponente della rete progressista della massoneria sovranazionale, interviene per sgombrare il campo da un equivoco: non ha alcun fondamento, sostiene, la pervicace narrazione complottistica secondo la quale i gesuiti disporrebbero tuttora di un potere decisivo, capace di incidere nelle grandi scelte politiche.

Per Magaldi, la fine dell'Ancien Régime decretata dalla Rivoluzione Francese nel Settecento ha determinato "un riassetto irreversibile dell'Occidente, favorendo l'avvento dello Stato di diritto, delle istituzioni laiche, dei regimi democratici fondati sul suffragio universale". Da allora, progressivamente, si è dissolta ogni residua pretesa teocratica o ierocratica, spazzata via dal pensiero scientifico di origine illuminista, promosso dalle logge massoniche. "E le redini del pianetasul piano dell'egemonia culturale – sono rimaste saldamente nelle mani della massoneria, che ha sostanzialmente forgiato la modernità nella quale viviamo".

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Il Movimento Roosevelt sostiene Nilo Arcudi alle regionali in Umbria

Gioele Magaldi spiega le ragioni del supporto a Nilo Arcudi e al progetto Umbria Civica.
https://youtu.be/mentuYzPHMU

Nell'intervista, Gioele Magaldi spiega quali erano alcuni dei punti programmatici caratterizzanti presentati del Movimento Roosevelt come presupposti fondamentali al nostro sostegno. Nilo si è detto entusiasta di operare anche nella direzione tracciata dal MR.

Ritrovate i punti programmatici al seguente link: https://www.movimentoroosevelt.com/news/per-dipartimento/presidenza/elezioni-regionali-umbria-10-presupposti-del-mr.html

L'intervista con Arcudi stesso può essere trovata al link: https://youtu.be/45-yyuSUwU0

Diego Fusaro smentisca di voler tradire Vox Italia

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Alcuni fonti hanno riferito a Gioele Magaldi che Diego Fusaro starebbe chiedendo un posto al sole alla Lega e a Fratelli d'Italia nella prossima legislatura. Cosa darebbe in cambio? Fusaro parcheggerebbe Vox Italia, alla faccia di tutti coloro che si stanno dando da fare...
Gioele Magaldi invita Fusaro a smentire per rispetto di chi crede nel progetto politico di Vox Italia.

https://youtu.be/nIUgXkyDsVI

Carlo Toto sul Reddito Universale surclassa Beppe Grillo

Premesso che la proposta principe del metapartitico Movimento Roosevelt (da Statuto) e dello stesso Toto sul tema della dignità economica per tutti e per ciascuno passa per la costituzionalizzazione del Diritto al lavoro, rilanciamo le seguenti, interessantissime, riflessioni e proposte del Consigliere di Presidenza MR Carlo Toto:

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Elezioni regionali Umbria: 10 Presupposti del MR

10 Presupposti per l’Umbria del Movimento Roosevelt. Verso le Elezioni regionali del 27 ottobre 2019

 

Diverso tempo fa, alcuni esponenti del Movimento Roosevelt sono stati contattati per poter essere candidati alla competizione elettorale del 27 ottobre 2019, che rinnoverà il Consiglio regionale dell’Umbria.

Le richieste sono pervenute sia dal cosiddetto Centro-Destra che dal cosiddetto Centro-Sinistra, e tutti si sono detti disponibili ad implementare grandi cambiamenti programmatici e ad accogliere quelle politiche ed istanze progressiste più volte enunciate e proposte dal metapartitico Movimento Roosevelt.

In un primo momento ci siamo sentiti lusingati e compiaciuti per tali sollecitazioni e abbiamo pensato che fosse davvero giunta l’ora di un coraggioso cambio di paradigma culturale, politico ed economico. Con il proseguire dei contatti e l’approfondimento di varie questioni politico-programmatiche, però, ci siamo sempre più accorti che tale disponibilità a far proprie genuine istanze rooseveltiane, più volte manifestata, non era rappresentativa di tutta la coalizione (di Centro-Destra e/o di Centro-Sinistra), ma esprimeva soltanto la volontà “illuminata” di alcuni gruppi.

Entrambe le coalizioni, infatti, appaiono ai nostri occhi tuttora troppo condizionate in senso conservatore.

Il Partito Democratico (PD) e gli altri partiti del sedicente Centro-Sinistra (eredi di una classe dirigente che governa l’Umbria da troppi decenni, senza alternanza democratica con altre forze e senza aver risolto alcuni inveterati problemi sociali e infrastrutturali) risultano fortemente screditati dalle ultime vicende giudiziarie e dalle gravi lacune amministrative dimostrate negli ultimi vent’anni. Il sedicente Centro-Destra, guidato da una Lega in crescendo (felicemente alleata di interessanti liste civiche di orientamento riformista, socialista e progressista), corre tuttavia il rischio di un forte condizionamento da parte di gruppi clericali e tradizionalisti, la cui ideologia è lontana anni luce dalle istanze laiche e progressiste del Movimento Roosevelt.

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Salotto Rooseveltiano n.1 - Brexit e Italexit oltre la propaganda

Gioele Magaldi, Gianfranco Pecoraro (Carpeoro), Roberto Hechich, e Emilio Ciardiello discutono di Brexit e Italexit, analizzando le motivazioni del popolo britannico e dei gruppi di interesse che hanno appoggiato la campagna per l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. 
Vengono analizzati anche i conflitti sociali che possono emergere dall'uscita del Regno Unito: dalla Scozia, all'Irlanda.
Data la caratura degli ospiti è impossibile non spaziare anche su altri argomenti come il conflitto tra Erdogan e il popolo curdo e gli interessi relativi ai giacimenti di gas nel mediterraneo.
Alla fine della riunione gli obiettivi sono limpidamente comuni: democrazia, libertà, giustizia sociale e un ritorno al modello economico keynesiano. Come lo si può fare? Aprendo più forni.

*Purtroppo ci sono stati problemi tecnici subito prima della connessione. Per il prossimo appuntamento sarà tutto risolto. Intanto godiamoci i contenuti, nonostante un audio/video che deve migliorare.

https://youtu.be/iwadjU77ftM

Brexit e Kafka (con un pizzico di Jung)

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Brexit e Kafka

(con un pizzico di Jung)

 

 

        Ian McEwan ha dichiarato che scriverà un libro su brexit e Kafka. Accostamento non poteva essere più azzeccato. Penso che tutta la vicenda abbia veramente un non so che di kafkiano, surreale. Se si cerca di razionalizzarla probabilmente non si arriverà molto lontano. Sembra più materia per psicologi che per analisti e politologi. La spiegazione probabilmente sta nell’inconscio collettivo degli abitanti della Gran Bretagna, nelle loro paure, nelle loro illusioni, nelle loro fantasie, nei loro istinti, nella loro memoria storica che come ogni memoria che affonda le radici nel mito è soggetta a una serie di affabulazioni e, soprattutto, nella sete dei politici di affondare in tutte queste pulsioni per racimolare consensi. Concentrarsi infatti emotivamente su Alexander Boris de Pfeffel Johnson o Nigel Farage, impedisce di andare a fondo e analizzare le dinamiche e le cause più profonde del conflitto lacerante (di idee) che coinvolge le nazioni britanniche, specialmente quella inglese. Questi non hanno fatto altro che fiutare gli istinti più profondi della popolazione e fare da catalizzatore. Se non ci fossero stati loro ci sarebbe stato qualcun altro al loro posto a fare più o meno (con differenti sfumature, certamente e forse con differenti interessi personali) le stesse cose.

         È difficile scrivere un percorso lineare e logico per descrivere le pulsioni di quel voto, si rischia purtroppo di fare salti logici e di andare di palo in frasca.

         Ci sono sei modi per definire le isole britanniche, come citava Orwell: England, Britain, Great Britain, British Isles, United Kingdom e “in very exalted moments Albion”. Ognuno di questi termini viene usato, o meglio pensato, a seconda dell’umore del momento, delle circostanze, di chi si ha di fronte, dell’età, di come ci si pone verso una serie di argomenti e argomentazioni. Ognuno di questi termini, a seconda di come sta nella testa dell’elettore, può influire al momento del voto: leave o remain.

Infatti, più che di brexit, si dovrebbe parlare di englexit, poiché il nocciolo duro del leave si concentra proprio in Inghilterra.

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