Si può parlare di spiritualità (laica) in politica? Ovvero: come decolonizzare le menti dall'ideologia neoliberista.
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- Categoria: Segreteria
- Pubblicato: Venerdì, 07 Dicembre 2018 20:22
- Postato da Segreteria Generale MR
Nell'ottobre 2015 ritenemmo di non aver più nulla di significativo da scrivere nel blog- ora anche libro, per i nostri ventitre lettori - circa il grande giuoco dell'economia tra gli umani. Una decade dopo lo scoppio della grande crisi finanziaria, infatti, non vi è alcunchè di nuovo sotto il sole rispetto a quanto già descritto. Il metadone finanziario distribuito dalle banche centrali continua a mascherare l'urgenza di un nuovo ordine mondiale rispetto all’ ordine globale che si fondava sul dominio del dollaro all’ interno di un sistema di fiat-money, sul “Washington consensus”, sul capitalismo industriale di matrice neoliberale, sulla predominanza delle energie fossili e sulla riserva di manodopera cinese. Anche l'ex immobiliarista speculativo Trump non fa altro che eseguire a botte di tweets il mandato ricevuto, provando a riequilibrare un pochino la disastrata situazione americana a spese - come sempre, dal dopoguerra in poi - del resto del mondo. Questa volta, però, non è così facile come per Nixon nel '71 e quindi ci attende probabilmente una nuova grande crisi o comunque almeno altri dieci, forse venti anni di malaise sociale ed economica.
Il ballo del
tipTAP
Conte e Di Maio sembrano Ginger Rogers e Fred Astaire impegnati in un balletto di successive e contraddittorie dichiarazioni per giustificare il proseguimento del TAP, ossia del Trans Adriatic Pipeline. Dopo aver cavalcato, con l’obiettivo di ottenere facili consensi, l’onda di una protesta giustificata soprattutto dall’arroganza con cui è stata gestita l’opera dai governi precedenti, che non hanno debitamente informato e coinvolto nelle scelte i connazionali, tali dichiarazioni servono, appunto, per giustificare una scelta obbligata e ineludibile. Non dimentichiamo inoltre che il percorso ha passato tutte le verifiche ambientali ed è stato scelto anche perché l’opzione più a nord andava a intaccare le praterie di posidonie dei fondali attraversati. Tutta colpa di Conte e di Maio? Assolutamente no. Hanno ereditato una situazione comunque già compromessa.
I governi precedenti hanno giocato malissimo e con arroganza la carta TAP. Non hanno innanzitutto reso partecipe la popolazione sulle implicazioni di questa opera, non li hanno consultati per arrivare a un piano condiviso, non hanno lasciato opzioni sul percorso della realizzazione. Tutto sommato venire incontro ad eventuali richieste locali su marginali deviazioni del percorso o su dove installare le centrali di compressione, cioè cifre di pochi milioni di euro, vista la posta in gioco, avrebbe inciso relativamente sui costi totali, tenendo presente anche i costi stessi delle continue interruzioni dell’opera e dell’apparato delle forze dell’ordine schierato. Vedersi improvvisamente arrivare uno spiegamento degno di qualche film hollywoodiano catastrofista o di invasioni aliene non può che aver esacerbato gli animi anche della parte di popolazione più possibilista sul compromesso. Insomma, lo stato non ha minimamente applicato la convenzione Aarhus sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale, convenzione ratificata il 16 marzo 2001. Che fare allora?
Salvate il soldato Trenta.
La guerra… per tenerla lontana, bisogna avere il coraggio di pensarci (Jean Guitton), cioè il terribile motto latino Si vis pacem para bellum, è ancora oggi drammaticamente valido, e non è che se giri la testa da un’altra parte, o fai finta che il problema non esista lo esorcizzi, anzi, ti ritornerà ancora più drammaticamente e non avrai gli strumenti per esorcizzarlo.
Bisogna dare atto ai 5 Stelle di aver fatto una scelta azzeccata per quanto riguarda il Ministro della Difesa. La ministra Trenta è una persona competente, proviene da esperienze nella Difesa, ha proseguito la sua esperienza lavorativa e di docente in settori adiacenti a quelli della Difesa stessa. Voci di stampa via via più insistenti riportano attriti sempre più crudi tra Di Maio e la Ministra in questione. L’oggetto del contendere è il bilancio stesso del ministero e il finanziamento di alcuni progetti industriali. Il primo contrasto si è avuto quando è stato negato il finanziamento per tre progetti urgenti o ritenuti tali: lo sviluppo del missile CAMM-ER,
Inauguriamo oggi il nuovo Dipartimento geopolitica e Difesa con un articolo che introduce e tenta di delineare il termine geopolitica cercando nel contempo di far comprendere che il termine non è sinonimo di un astruso gioco diplomatico ma un qualcosa che ha un impatto sulle vite di tutti noi, anche se non ce ne rendiamo conto. Un po’ per volta tenteremo di capire cosa c’è dietro ad affrettate notizie di agenzie e giornalistiche e come eventi che sembrano apparentemente fulmini a ciel sereno in realtà hanno gestazioni molto lunghe e complesse che una minima comprensione e attenzione agli avvenimenti possono far prevedere. E l’Italia come si pone in questo complesso groviglio?
Il ruolo e gli interessi dell’Italia da un punto di vista geopolitico Parte prima
Geopolitica è oramai un termine divenuto di moda, spesso usato a sproposito e mal compreso.
Il Devoto Oli definisce il termine “Lo studio delle motivazioni geografiche che influenzano l'azione politica". Descrizione ineccepibile ma oltremodo riduttiva. Il dizionario Hoepli parla di “Studio del rapporto fra i caratteri geografici e quelli politico-economici di un paese.” Anche qui la descrizione è schematica e insufficiente a capire e a delineare una disciplina che comunque ha un’indeterminatezza intrinseca.
Vincenzo, lancia l’opera attraverso la presentazione che segue…