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Cosa c'è di strategico oltre l'isolamento? Una considerazione del Vice-Presidente MR Nino Galloni

Nino Galloni: Cosa c'è di strategico oltre l'isolamento?

Il virus può contagiare quasi tutti, giovani e anziani, ovvero anche l’80% della popolazione; ma i sintomi si manifestano da meno dell’1 per mille fino all’1%. Di questi, in Italia parliamo di 600.000 casi, il 10% ha bisogno di cure (e sono quelli che dovrebbero emergere al “picco”); quando il governo realizza che non ha 60.000 posti in ospedale e l’incognita è il numero di quelli che morirebbero soffocati senza cure appropriate, scatta l’allarme politico sociale. Ha fatto così, nel giro di pochi giorni, la Germania e la Francia idem. Rallentando il contagio si salvano vite, anche di giovani, ma i tempi della guarigione sono più lunghi di quelli dell’incubazione e del passaggio dai primi sintomi (di tipo influenzale) a quelli specifici, urgenti e gravissimi: quindi si dovrebbe lavorare non solo sul contenimento del contagio (e sull’aumento delle dotazioni ospedaliere), ma anche sul rafforzamento di chi ha sintomi iniziali, onde evitare che il virus passi dalle prime vie aeree ai polmoni. Ma anche tutta la popolazione dev’essere meglio informata non solo delle misure per evitare il contagio (con i suoi aspetti repressivi), ma accompagnata nell’assunzione di vitamine e altro, pratiche alimentari e psicofisiche adeguate. Questo è strategico!

Macron, La Francia ai tempi del corona

Un'analisi pepata e "dall'interno" della nostra ottima Maria Zei del Dipartimento Geopolitica e Difesa  e nostra "corrispondente" dalla Francia sulla situazione della Francia ai tempi del corona. Solo poche annotazioni. Si stigmatizzava(giustamente) il comportamento di chi in un fuggi fuggi generale scappava da Milano per dirigersi al sud, in un clima che ricordava la scena dell'ultimo elicottero americano che abbandonava il tetto dell'ambasciata a Saigon prima dell'arrivo dei Vietcong. Il presidente Macron aveva solo pochi giorni fa dichiarato che la Francia non avrebbe imitato l'Italia perchè non sarebbe stato necessario (perchè più organizzata?), e che tutti i piani erano predisposti. Ieri, all'annuncio che la Francia avrebbe fatto praticamente come l'Italia, ci sono state alla stazione di Parigi le stesse scene da liberi tutti viste a Milano. Segno che certi stereotipi, da ambedue le direzioni, sono molto duri a morire.
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12/03/2020

Ma in che paese vive il presidente Macron, oramai battezzato da moltissimi francesi “micron” ci si può chiedere legittimamente, ad ascoltare il suo discorso di fine anno : « tutto va bene madama la marchesa nel paese delle meraviglie » [1]. E poi : « si continua a dritto sulla riforma delle pensioni »… come se niente fosse, con il paese che e’ stato in sciopero per un periodo lunghissimo (il più lungo che si ricordi dal ’68 [2]), a vari livelli, riguardando anche professioni che non ti aspetti: avvocati, pompieri, netturbini… Per non parlare del settore ospedaliero che e’ in sciopero da mesi: mancano mezzi, persone, rivalorizzazione dei mestieri e delle difficoltà enormi per permettersi un alloggio decente a prezzi decenti non troppo lontano del posto di lavoro.  

Quelli che hanno scioperato maggiormente (e che se lo sono potuto permettere anche grazie alle collette via  sindacati e crowdfunding) sono stati i trasporti soprattutto, ma la maggior parte dei lavoratori francesi li ha sostenuti e se avesse potuto avrebbe scioperato. Anche qua, come in molti paesi, grazie a delle riforme involutive  di stampo  neoliberista  e con l’avvento della globalizzazione (Nino Galloni, vice presidente di MR, lo spiega bene in dettaglio e storicamente nel suo ultimo libro [3]), il diritto allo sciopero e’ stato rivisto e corretto al ribasso. In queste condizioni, dove si rischia di perdere troppo in stipendio, e’ già qualcosa fare un giorno di sciopero.

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Magaldi: siete pronti a stare chiusi in casa per i prossimi cento anni, magari inneggiando all'Italia dal balcone?

Il presidente del Movimento Roosevelt: scandaloso che si applauda un governo che ha sbagliato tutto quello che poteva, lasciando partire gli "untori" dal Nord al Sud, salvo lasciare i malati senza posti letto e intanto criminalizzare chi porta fuori il cane. L'emergenza coronavirus è peggio del neoliberismo: ormai basta un virus per tagliare libertà e democrazia, senza che nessuno si ribelli?

 

 

«Siete pronti a restare in casa per tutto l'anno, se la quarantena verrà prorogata? E magari a stare reclusi per cent'anni, se malauguratamente ogni anno venisse rilasciato un virus diverso?». Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, è sgomento di fronte allo spettacolo degli italiani che, dal balcone, «in stile Istituto Luce, come tempi del Duce», inneggiano alla patria, «anziché chiedere al governo Conte dove ci sta portando, perché ha lasciato scappare al Sud gli "untori" contagiati e perché ha permesso che gli ospedali restassero senza i necessari posti letto in terapia intensiva, prima di rinchiudere in casa - non si sa fino a quando - 60 milioni di italiani».

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Magaldi: crolla il dogma del rigore, grazie a Christine Lagarde. Con la sua sortita, la presidente della Bce ha abilmente "stanato" Mattarella, la Merkel e l'Ue

Il presidente del Movimento Roosevelt: ingenuo chi crede che la Lagarde abbia commesso una gaffe. Negare l'aiuto sugli spread? Era un modo per ricordare che neppure Draghi intervenne, in piena tempesta finanziaria. Quella della "sorella" Lagarde e' stata una mossa calcolata, richiestale della massoneria progressista per costringere gli eurocrati a uscire finalmente allo scoperto. Missione compiuta: in virtu' dell'emergenza umanitaria del coronavirus, ora la flessibilita' non è piu' un tabu'

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Magaldi: governo cialtrone, sta rovinando l'Italia. Ma Conte non si illuda: dovra' pagare il conto della catastrofe economica che sta infliggendo al paese

Il presidente del Movimento Roosevelt: gestione sciagurata dell'emergenza coronavirus. Ed è verminoso approfittare del virus per accelerare l'approvazione del Mes

«Non pensino, quelli che ci stanno conducendo verso la rovina, di passarla liscia: pagheranno caro, e pagheranno tutto». Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, condanna la gestione governativa dell'emergenza coronavirus, dominata da incapacità e improvvisazione: mentre Francia e Germania si attrezzano per affrontare al meglio i casi gravi, Conte sigilla l'Italia mandando il paese al tappeto, e senza neppure riuscire a fermare il contagio. In più, «c'è una relazione davvero verminosa tra l'approvazione del Mes e la presunta emergenza coronavirus». Magaldi cita l'economista Nino Galloni, vicepresidente del Movimento Roosevelt: «Se c'è l'emergenza, il Mes va rinviato. Se invece l'emergenza non c'è, come si deduce osservando il comportamento di Francia e Germania (che semplicemente si attrezzano per contenere la percentuale di pazienti bisognosi), allora chiediamoci perché in Italia ci tengono in emergenza: solo per approvare il Mes?».

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Magaldi: apocalisse coronavirus, grazie a quel minchione di Conte. Il governo sbaglia tutto: con l'allarmismo da' il colpo di grazia a un paese che era già in ginocchio

Il presidente del Movimento Roosevelt: inutile follia mettere in quarantena l'Italia, visto che il virus (presentato come la peste bubbonica) non sarà comunque fermato. Peggio ancora: anziché investire subito miliardi per risollevare l'economia e intanto irrobustire la sanità, c'è il rischio che si firmi anche il famigerato Mes, che sarebbe la nostra condanna finale


«La situazione è grave, ma non seria: si sono chiuse le stalle quando ormai i buoi erano scappati». Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, è durissimo con Giuseppe Conte: «Sarà anche una persona squisita, ma - politicamente parlando - il nostro presidente del Consiglio è un minchione». L'accusa: «Se proprio voleva provare a isolare il virus sul nascere, il governo doveva mettere in quarantena tutto il paese, da subito, e senza le deroghe all'italiana come l'autocertificazione per gli spostamenti». Magaldi però non crede alla retorica televisiva e governativa: «L'intera narrazione sul coronavirus è artificiosa, ci sono patologie più pericolose (polmoniti, infezioni) per le quali non si fanno i bollettini di guerra quotidiani come quelli sul coronavirus, con l'effetto di terrorizzare i cittadini». Primo errore: aver creato il panico, in modo ingiustificato. «Le misure restrittive sono inefficaci, perché il virus comunque esploderà. E il governo che farà, aumenterà ulteriormente le restrizioni? Ordinerà a marito e moglie di stare a due metri di distanza l'uno dall'altra, dopo averli reclusi tra le pareti domestiche?».

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Magaldi: dal coronavirus si deve risorgere prontamente, con un New Deal europeo

Il presidente del Movimento Roosevelt: il governo negozi con Bruxelles un piano immediato di investimenti straordinari per risollevare l'economia; l'emergenza virus potrebbe addirittura trasformarsi in un vantaggio, se si trovasse la forza di cambiare finalmente le regole

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Magaldi: voci inquietanti da Pechino, Xi Jinping "ringrazia" il coronavirus perche' maschera la fine della super-crescita e rende la Cina meno minacciosa come potenza

Il presidente del Movimento Roosevelt intanto attacca il governo Conte: prima mette mezza Italia in quarantena, causando gravissimi danni economici, e poi dice ai turisti che non c'è di che preoccuparsi, visto che è solo un virus influenzale. «Qualcuno dovrà pagare, per questo. E perché invece non chiedere una deroga sui trattati europei, per finanziare il Belpaese?».

 

 

Attenti, niente è come sembra: il regime di Pechino - in apparenza, vittima della crisi scatenata dal coronavirus - è in realtà il grande beneficiario politico dell'epidemia che sta mettendo in ginocchio il popolo cinese. Lo afferma Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt: «Proprio grazie all'emergenza sanitaria in corso, Xi Jinping potrà mascherare i deludenti risultati economici attesi ben prima che venisse diffuso il virus. E in più la Cina (flagellata dall'epidemia) ha già cessato di essere percepita come una potenza inarrestabile e minacciosa». Strategia della tensione? Sarebbero stati gli stessi cinesi a scatenare l'epidemia? Magaldi si limita a parlare di «voci inquietanti e autorevoli, benché ancora da verificare». Spiega: «Si tratta di esternazioni riservate, provenienti da chi opera in Cina, e feedback da voci più interne al sistema-Cina».

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Perchè votare contro il taglio dei parlamentari

Comitato noiNo Roma: perchè votare contro il taglio dei parlamentari

 
Antonella Sassone, Vicepresidente del Comitato noiNo di Roma, spiega perché il taglio dei parlamentari non è una iniziativa contro la "casta", bensì contro i cittadini.

 

 https://www.youtube.com/watch?v=VW5eFn-oFMY&feature=youtu.be&fbclid=IwAR1A-twin5GAIVQtLgGtApSoUnjYcZFRDfMgMN0YotYv2kABjrMW-9t192k

Russia, come considerarla? Minaccia od opportunità?


Una nuva come sempre acuta analisi geopolitica di Emilio Ciardiello, vice segretario del Dipartimento Geopolitica & Difesa sui rapporti tra Italia e Russia

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Cos’è la Russia per noi?

Amica, nemica, avversaria?

Minaccia o opportunità?(o tutt’è due?)

Questa semplice domanda non è di cosi immediata risposta e vale la pena cercare di rispondervi osservando la questione da diverse angolazioni. Innanzitutto cosa si intende esattamente, amica o nemica di chi? Dell’Italia? Degli USA? Dell’Unione Europea? Ed in che termini amica o nemica: strategico-militari, sistemici, culturali, economici?

Tra l’Italia e la Russia si può affermare che non vi sono connaturati motivi di contrasto. Anzi la Russia si presenta come fornitore strategico in campo energetico ed un interessante partner commerciale. I rapporti politico-diplomatici tra i due paesi sono stati storicamente positivi anche durante la guerra fredda e non vi sono dunque particolari ragioni di avvertire, in quanto Italia, la Russia come ostile. Tuttavia in quanto alleato statunitense in seno alla Nato, l’Italia si ritrova di riflesso a rapportarsi con la conflittualità Usa- Russia e con una recente espansione del peso politico della Russia nel Mediterraneo e in Africa del Nord, non privo di potenziali antitesi e contrasti, in un momento storico in cui il paese sembra attraversare un periodo di particolare assenza di una visione globale del suo agire sulla scena internazionale. Presente in varie missioni di pace con gli alleati, l’Italia sembra però non perseguire un suo proprio disegno, corrispondente alla definizione di un interesse nazionale cosi come è stato in altri periodi anche della sua storia repubblicana. Cioè un proprio fine strategico.

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America Latina. Analisi di una realtà complessa

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Un'eccellente analisi di Pietro Beltrame sulla situazione dell'America Latina contesto geopolitico secondario per l'Italia, ma non per questo ininfluente ai principali interessi geopolitici italiani, sicuramente non politically correct, ma proprio per questo precisa, puntuale e che rispecchia un punto di vista reale e competente di chi ha realmente vissuto in quei luoghi.


Frequentemente ascoltiamo da politici e commentatori latino americani (ed europei), di destra e di sinistra, parallelismi semplificati ed espressioni di solidarietà: ha vinto/perso la destra (o la sinistra) li o qui, come vincerà/perderà anche qui !

Niente di più sbagliato. Oggi più che mai la destra e la sinistra in Europa e in Latino America sono distanti: nel modello di paese e sovranità, nei modelli economici, ed anche (in parte) nelle politiche sociali.

Se vi fosse da ambo le parti un minimo di conoscenza della storia e della condizione socio-economica (almeno dell’ultimo secolo) si eviterebbero queste banalizzazioni e semplificazioni fuorvianti che, quando dette da politici influenti, possono provocare incidenti diplomatici e perdite di opportunità da parte degli imprenditori.

E' essenziale tenere in conto che non sempre ciò che è vitale per un popolo nella sua filosofia e nella sua condizione sociale attuale, è altrettanto prioritario in un paese e momento diverso. 

Per questo l'autore considera che misurare con il proprio metro i disagi altrui, può facilmente indurre in errore.

Secondo l'autore ciò dovrebbe essere attentamente pesato anche quando si valuta l'opportunità di giustificare con il "bene altrui", interferenze di un governo su di un altro, che in realtà sono sempre animate da tornaconti economici o strategici.

Tenterò qui un contributo per colmare questo gap di conoscenza, e proverò a farlo in modo riassuntivo, per favorirne la fruizione.

Riunirò quindi prima fatti e fattori comuni, accennerò alle differenze per sommi capi, esporrò alcuni dettagli sulla situazione attuale per alcuni tra i maggiori paesi di questa area, e proporrò delle considerazioni riassuntive.

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Magaldi: cari Salvini e Meloni, su aborto e pareggio di bilancio vi conviene parlare di meno e studiare di piu'

Il presidente del Movimento Roosevelt: la Lega è ondivaga sul rigore Ue per ingraziarsi qualche voto, come quelli cercati da Salvini tra gli antiabortisti. Quanto alla leader di Fratelli d'Italia, è una stupidaggine promuovere l'orrendo pareggio di bilancio bocciando al tempo stesso il Fiscal Compact

 

«Stiano attenti, la Meloni e Salvini: per questa strada, non vanno da nessuna parte». Gioele Magaldi avverte i leader di Fratelli d'Italia e della Lega: troppe esternazioni a vanvera, magari diffuse solo per racimolare qualche voto. Il presidente del Movimento Roosevelt è contrariato dalle recenti uscite di Salvini sull'aborto, e dalle affermazioni della Meloni che si sarebbe detta conciliante rispetto al pareggio di bilancio. Salvini - pur senza contestare il diritto all'interruzione di gravidanza - ha evocato un ricorso quasi sistematico all'aborto, come se fosse scambiato per un'alternativa alla contraccezione. «Non è così, ovviamente: tutti sanno che nessuna donna ricorre volentieri a una scelta difficilissima come quella di abortire». Un sospetto: si è trattato di un'uscita estemporanea, magari pensata per attrarre le simpatie degli antiabortisti più integralisti? Idem sul problema Ue: «Da una parte Salvini critica giustamente il rigore di Bruxelles, ma al tempo stesso incarica Giorgetti di rassicurare la governance eurocratica».

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Regione Lazio-Salute mentale: Marco Moiso intervista Elena Canali

REGIONE LAZIO- SALUTE MENTALE: POLITICHE DI SINISTRA O DI DESTRA ?

 

L’Assessore alle Politiche Sociali Alessio D’Amato ha indetto una Conferenza per la Salute Mentale nella data in cui ricorre l’apertura della 1° REMS femminile nel Lazio (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza).
Le associazioni di famigliari e di volontariato ritengono che ci sia poco da festeggiare, quando, nelle ultime legislature, con la giustificazione del “rientro” conseguente al commissariamento, e, quindi, con il blocco del tourn over, si è ridotto il personale a – 70% di quanto indicato nel Progetto Obiettivo regionale e nazionale, svuotando i servizi territoriali fino a raggiungere liste d’attesa di 1 anno (Ostia) per le prime visite. Inoltre, sempre con la motivazione del “risparmio”, sono stati accorpati i servizi, ridotti gli orari di apertura, e, a volte, addirittura smantellati, creando enormi disagi all’utenza già immersa in drammi famigliari.
Questo avviene, mentre, parallelamente, si consente l’apertura di centri diurni e posti letto in strutture private, in regime privato, cioè a pagamento, quindi, se hai i soldi ti curi, altrimenti sei in lista d’attesa.
Infatti, le strutture private, cioè le ex cliniche, oggi riconvertite in Strutture Residenziali, hanno l’occupazione al 100% con lunghe liste d’attesa, che si eludono, però, se si hanno le risorse economiche per accedere privatamente.
Per sollecitare l’attuale Assessore a operare scelte politiche diverse nei riguardi della salute mentale, visto lo stato di abbandono dei pazienti e delle famiglie, scriviamo la lettera che segue:

 Lettera aperta all'Assessore D'Amato (PDF)

 

https://www.youtube.com/watch?v=zyMUkBolIpI

Dipartimento Salute MR: video informativi e di denuncia

Dipartimento Salute MR: video informativi e di denuncia 

Il Segretario del Dipartimento Salute Nino Laudani lancia una nuova serie di video per informare la cittadinanza su tematiche relative alla salute ed eventuali carenze ed opportunità all'interno del sistema sanitario nazionale.

 

https://www.youtube.com/watch?v=RgJs5n_6iFw&fbclid=IwAR3qQOI8Gntb4dUr0KVe8-GIZ55VgTqDluJiwnH4XDe7lKo1ogt37QkyP3M

Magaldi: gli Usa concedano la grazia a Julian Assange, non è stato impeccabile ma è vittima di una persecuzione. E in Egitto, Al-Sisi deve smetterla di arrestare innocenti

Il presidente del Movimento Roosevelt: la denuncia di Assange è stata a senso unico contro gli Usa, e ha messo a repentaglio militari sul terreno. Al Cairo, meglio il massone Al-Sisi dei Fratelli Musulmani che governavano prima di lui: ma il suo regime ostacola la ricerca della verità sulla fine di Giulio Regeni e ora ha colpito un altro giovane attivista, Patrick George Zaky, uscito dall'ateneo bolognese

 

«Gli Stati Uniti concedano la grazia a Julian Assange, vittima di una vera e propria persecuzione». Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, interviene sul caso del giornalista australiano, creatore di WikiLeaks tuttora in carcere nel Regno Unito, in attesa di essere estradato negli Usa. «Se le rivelazioni di WikiLeaks sulle nefandezze commesse dal potere militare non hanno causato vittime - precisa Magaldi - sarebbe bene che le autorità statunitensi mettessero fine a questa tormentata vicenda, graziando Assange». Secondo Magaldi, va comunque tenuto conto del fatto che i "leaks" diffusi da Assange potrebbero aver messo in pericolo operatori dell'intelligence, svelandone l'identità.

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Marco Moiso spiega perchè il taglio dei parlamentari fa parte dell'ideologia neoliberista

Spieghiamo (a +Europa) perchè il taglio dei parlamentari è populismo neoliberista.

 Dopo il recente video di condanna al taglio dei parlamentari, nel quale sostenevo come questo taglio si inserisca perfettamente nel processo di involuzione antidemocratica che caratterizza il neoliberismo, alcuni simpatizzanti di + Europa si sono detti divertiti della attribuzione al filone neoliberista, invece che populista, di questa operazione.

In questo video spiego a quei ragazzi di +Europa dove sbagliano... n.b. al minuto
14:25 invece di parlare di un 2.04% di spesa in deficit parlo di "aumento della spesa". È una inesattezza.

 

 https://www.youtube.com/watch?v=qEJPLJUY2Q8

Lo strano caso di due nuovissime navi nate italiane che diventano egiziane (forse). Quello che c’è dietro e non ti aspetti.

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Lo strano caso di due nuovissime navi nate italiane che diventano egiziane (forse).

Quello che c’è dietro e non ti aspetti.

Pochi giorni fa è stata varata a Riva Trigoso la fregata Emilio Bianchi, decima e ultima della serie FREMM. Queste fregate sono la spina dorsale della flotta, quelle che devono assicurare la difesa e la scorta di formazioni navali complesse contro attacchi aerei, navali o sottomarini, e che sono coordinate dai cacciatorpediniere che assicurano la difesa aerea estesa. Queste navi sostituiscono le vecchie fregate classe Maestrale, oramai con circa 35 anni di servizio. Vista la situazione sempre più esplosiva (talvolta letteralmente) del Mediterraneo centro orientale, il completamento di questo programma (che il vecchio Ministro della Difesa la Russa voleva ridurre a sei unità) è stato lungimirante e ci assicura, assieme ad altri assetti (nuovi pattugliatori e sommergibili, i caccia su menzionati e le navi tutto ponte porta aeromobili) uno strumento se non proprio adeguato almeno appena sufficiente di deterrenza e di controllo della stabilità di un bacino per noi vitale, essenziale (nel vero senso del termine). Ma, c’è un ma. Dopo la pomposa cerimonia del varo con tanto di madrina, fanfara, discorsi… la nave, assieme alla gemella Spartaco Schergat, rischia di non entrare mai in servizio nella Marina Militare, ma di venir dirottata direttamente alla flotta egiziana. Tra l’altro, ironia della Storia, il nome di queste due navi è in onore di due degli incursori che, con i famosi Maiali il cui nome ufficiale era Siluri a Lenta Corsa, affondarono due corazzate britanniche nel dicembre del 1941 ad Alessandria d’Egitto, probabile porto di destinazione di queste due navi, qualora divenissero egiziane.

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Dalla parte di nessuno se non delle idee; dalla parte di tutti per discuterne e applicarle.

Dalla parte di nessuno se non delle idee; dalla parte di tutti per discuterne e applicarle.

 Nello scenario politico italiano non c'è nessuna forza politica coerentemente progressista: democratica, libertaria, sociale e keynesiana. Il ruolo del Movimento Roosevelt è fare chiarezza in questa grande confusione, dimostrando l'importanza della coerenza nelle idee. 


*n.b. Marco Moiso: al minuto 5:25 ho avuto un lapsus e mi sono riferito alle Sardine come ad un partito di sedicente "destra" invece che sedicente "sinistra".

 

 https://www.youtube.com/watch?v=ayE96NnhR0U&feature=emb_logo

L'ingenuità del taglio dei parlamentari

Devo dire che mi intenerisco quando vedo persone appoggiare il taglio dei parlamentari.

TUTTE le motivazioni che vengono date sono frutto della manipolazione mediatica di stampo neoliberista.

TUTTE.

C'È BISOGNO DEI SOLDI. Non è vero. C'è piuttosto bisogno di cambiare paradigma economico e di uscire dalla privatizzazione fraudolenta della moneta. La moneta non è una risorsa scarsa.

BISOGNA DARE UN SEGNALE. Si. Ma il segnale da dare è che l'unico strumento che la collettività ha per combattere contro lo strapotere finanziario è la politica. Le persone devono tornare a valutare la politica come strumento per l'azione popolare e per la perpetrazione dell'interesse collettivo.

SONO TROPPI. Non è vero. Il numero serve a garantire una rappresentatività effettiva rispetto al territorio. Quando i Padri Costituenti stabilirono a 630 il numero dei deputati e a 315 il numero dei senatori, il popolo italiano contava 40 milioni. Oggi siamo più di 60 milioni. Se vogliamo dare ai parlamentari il compito di rappresentarci, dobbiamo AUMENTARNE il numero.

GUADAGNANO TROPPO. I parlamentari vanno equiparati ai top managers che lavorano nel privato. Purtroppo, l'Italia per alcune cose è diventata provinciale, inclusa la gestione dei salari. Eppure, l'obiettivo è quello di considerare i salari che ricevono i top managers anche in altre parti del mondo.Dobbiamo convincere persone capaci, e che magari già guadagnano cifre importanti, a darsi da fare per la cosa pubblica. Non possiamo pagarli di meno.

HANNO TROPPE TUTELE, A PARTIRE DAL VITALIZIO. Magari. Il vitalizio andrebbe re-istituito subito. Se si vuole una classe dirigente votata a scagliarsi contro i poteri forti che condizionano la politica, bisogna fare in modo che la classe politica non debba mai più andare a bussare alla porta di nessuno.

Se non volete vedere queste cose è perché, per motivi egoici più che razionali, volete farla pagare ad una classe politica che di fatto vi ha tradito. VERO. CI HA TRADITO QUESTA CLASSE POLITICA: A PARTIRE DALLA SEDICENTE SINISTRA CHE DAL TUTELARE I LAVORATORI È FINITA A TUTELARE I BANCHIERI. Ma per continuare a combattere anzi, per ricominciare a combattere, abbiamo bisogno di una NUOVA classe politica, potenziata. Non c'è soluzione nel diminuire il livello di democraticità, rappresentanza e qualità della rappresentanza. BISOGNA PIUTTOSTO COMBATTERE PER UNA CLASSE POLITICA MIGLIORE, VOTATA ANIMA E CORPO ALL'INTERESSE DELLA COLLETTIVITÀ.

https://www.facebook.com/marco.moiso/videos/10221904425021670/

Marco Moiso
Vicepresidente del Movimento Roosevelt
Supervisore per il Regno Unito

Taglio dei parlamentari: taglio della democrazia.

Taglio dei parlamentari: taglio della democrazia.

 
In pieno regime neoliberista, e quindi in una società in cui gli interessi finanziari dettano legge al posto della politica, vogliono farci credere che il taglio dei parlamentari sia nell'interesse della collettività. Balle. Il taglio dei parlamentari rappresenta solo un ulteriore indebolimento del sistema democratico.

Marco Moiso, Vice-Presidente del Movimento Roosevelt, lancia la campagna per una democrazia più sostanziale e non tagliata.

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=EQLzxHgecQ4