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Gioele Magaldi: fine del rigore. Draghi sta mantenendo la svolta promessa

Magaldi: fine del rigore, Draghi sta mantenendo la svolta promessa

 

Il presidente del Movimento Roosevelt: niente super-tasse per sostenere il debito e nuova tassazione universale per le multinazionali (grazie al G7 di Biden). Capitolo Covid: male l'assenza di un protocollo per terapie precoci, ma intanto le riaperture procedono e cambia il paradigma dell'emergenza, non conteranno più i "casi" ma solo le ospedalizzazioni

 

«Quando Mario Draghi afferma che occorre prepararsi meglio a eventuali nuove pandemie, non allude certo all'intenzione di replicare la gestione "terroristica" del Covid incarnata da Conte, fondata sull'arbitraria sospensione delle libertà democratiche». Avverte Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt: «Draghi ha sottolineato che siamo entrati in una nuova era: e di questo si può e si deve essere contenti». Autore del bestseller "Massoni" (Chiarelettere, 2014) ed esponente del network massonico progressista sovranazionale, Magaldi si considera tra i "costruttori" che, dietro le quinte, hanno favorito l'avvento a Palazzo Chigi del "nuovo" Draghi, tornato all'impostazione keynesiana dopo trent'anni di severo neoliberismo austeritario: «Non approvo il ritardo di Draghi nell'adottare un nuovo approccio terapeutico per fronteggiare il Covid, ma intanto il nuovo governo ha limitato i danni. E soprattutto, sul fronte economico, ha segnato l'inizio di una svolta epocale che archivia i decenni del rigore, verso un orizzonte "rooseveltiano" fino a ieri impensabile e insperabile».

Magaldi invita a rilevare i segnali anche internazionali che punteggiano le ultime settimane: «L'Italia ha riacquistato autorevolezza anche in politica estera, nell'area mediterranea e in sede europea». Il presidente del Movimento Roosevelt sottolinea poi il ruolo di Draghi nello «storico successo al G7, firmato da Joe Biden, per arrivare a una tassa universale sulle multinazionali, abolendo finalmente il vantaggio sleale dei paradisi fiscali». Dice Magaldi: è il frutto dell'azione di una rete massonica di segno progressista, nella quale milita storicamente un personaggio come Janet Yellen, già presidente della Fed e ora ministro del Tesoro negli Usa. «Si può notare come, ultimamente, sia stato "bastonato" Bill Gates, rappresentato come ispiratore di certe politiche emergenziali, e ora sia stata indebolita anche l'immagine dello stesso Anthony Fauci: le cose stanno cambiando in modo sfavorevole agli sponsor del sistema-Cina, che hanno utilizzato il Covid per tentare di ridurre i diritti democratici occidentali». E a proposito, aggiunge Magaldi: «Che fine ha fatto il Great Reset da incubo, nella versione distopica da alcuni evocata a Davos?».

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