Operaio ILVA: Mittal trascura le commesse e così blocca la produzione. Una scusa per poter dismettere Taranto? Il Movimento Roosevelt: lo Stato intervenga subito

Durante lo sciopero di oggi, 10 Dicembre 2019, un operaio ArcelorMittal ci contatta per raccontarci quello che succede dietro le mura del suo impianto. Il racconto è devastante: la produzione sarebbe impedita e rallentata dalla mancanza di manutenzione e rifornimenti. Una strategia che se messa in opera coscientemente potrebbe giustificare la chiusura degli impianti; strumento per garantire ad ArcelorMittal di ridurre i costi, mantenere il portfolio clienti dell'ex ILVA, e realizzare profitti maggiori, dato che si alzerebbe il prezzo dell'acciaio.

Il Vicepresidente del MR il Dr. Nino Galloni, con una lunghissima esperienza nelle vertenze sindacali di industrie private e a partecipazione statale: “Ci sono le condizioni perché lavoratori e management si uniscano allo scopo di prendere in gestione l’azienda evadendo le commesse e salvaguardando la produzione. Un volano finanziario può esser dato dalla capitalizzazione degli ammortizzatori sociali per circa 400 milioni all’anno. La scommessa sarà sul mantenimento dei livelli competitivi internazionali. Se la sfida su tali mercati non funzionasse si aprirebbe l’alternativa tra la nazionalizzazione e forme protezionistiche ovvero un po’ e un po’. Ma sarei ottimista sulle nostre capacità tecnologiche di stare al passo coi tempi”.
https://www.libreidee.org/2019/12/operaio-accusa-cosi-mittal-perde-apposta-le-commesse/?fbclid=IwAR0a8KKkBbJKwpVFHPz_y9dCwOijctx6MJaGqXI-4OT9BuvOw50eYue98G8

Il Movimento Roosevelt non può certificare la veridicità delle affermazioni fatte ma data la loro gravità invitiamo le autorità competenti e i giornalisti italiani ad indagare, con la dovuta meticolosità, quello che potrebbe essere un abuso ai danni degli stabilimenti, dei lavoratori e del paese.

https://www.youtube.com/watch?v=cfHSZ4zmLFY&feature=youtu.be



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Da un anno, le commesse di lavoro per l’ex Ilva vengono trascurate, nonostante la continua richiesta di acciaio di qualità prodotto a Taranto. Le fabbriche, dichiara, vengono lasciate prive dei materiali per la necessaria manutenzione degli impianti, e il fermo-macchine può durare anche un mese. Protesta Marco Moiso, vicepresidente del Movimento Roosevelt: «E’ inaccettabile l’inerzia dello Stato, di fronte allo strapotere dell’economia neoliberista. Il governo – dice Moiso – deve far luce rapidamente sulla situazione denunciata dalle maestranze, e intervenire senza perdere altro tempo».

 

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