John Stuart MillJohn Stuart Mill - Filosofo ed economista (Londra 1806 - Avignone 1873). 

Primogenito di James Mill, storico e filosofo scozzese grazie al quale ebbe la possibilità di frequentare Jeremy Bentham, teorico inglese dell'utilitarismo, si avviò fin da giovanissimo allo studio dell'economia politica, a partire dalle opere di Adam Smith e David Ricardo.   

Lavorò per la Compagnia delle Indie Orientali dal 1823 al 1858, anno in cui morì la moglie Harriet Taylor e si trasferì in Francia, dove conobbe celebri intellettuali come August Comte, il fondatore del positivismo al centro di un suo saggio del 1865, e Alexis de Tocqueville, maestro del pensiero liberale. Negli anni tra il 1865 e il 1868 continuò tuttavia a ricoprire incarichi prestigiosi in patria, come rettore della scozzese università di St.Andrews e come membro della camera dei Comuni, dove si impegnò tra l'altro per il diritto di voto alle donne, in parte recependo le idee della moglie sull'argomento, che gli ispirarono inoltre uno scritto del 1869, La servitù delle donne, in cui Mill sostiene la causa del suffragio universale e l'idea di un diritto di famiglia basato sulla parità dei sessi.

Nel Sistema di logica del 1843, è già possibile rintracciare alcune basi della teoria politica ed economica che fa di John Stuart Mill il pioniere del social liberalismo. Nell'ambito delle scienze sociali, che studiano i processi storici, politici ed economici, diversamente da quanto accade nelle scienze naturali, non è corretto stabilire che una causa produca sempre lo stesso effetto, perché se è vero che, sul piano della psicologia individuale, accertare gli interessi e le passioni che muovono un determinato soggetto può farne prevedere abbastanza agevolmente le mosse future, i fenomeni sociali scaturiscono di solito da una pluralità di cause che vanno esaminate nella loro interazione. 

Nei due volumi dei Princìpi di economia politica del 1848, Mill sostiene dunque, in coerenza con la precedente impostazione logica, che nella società agiscono leggi naturali e immodificabili, come quelle che regolano la produzione della ricchezza secondo l'essenziale tendenza degli individui alla ricerca dell'utile e della felicità, e leggi etiche, in base alle quali distribuire in modo equo la ricchezza prodotta, che diventa così ricchezza sociale. Rispetto all'etica utilitaristica di Bentham, che faceva della differente quantità di piacere prodotto l'unico parametro di valutazione morale delle azioni, Mill introduce una decisiva differenziazione di tipo anche qualitativo: dalla necessità naturale dipendono solo le leggi della produzione dei beni. Dalla volontà degli uomini dipendono invece quelle della distribuzione, sulle quali si può agire realizzando il senso più autentico dell'utilitarismo, che identifica il bene con la massima felicità per il maggior numero possibile di individui, in quanto una felicità umana che sia sicura e durevole, non può ignorare del tutto la felicità dei propri simili e la necessità di agevolarla.

Summa del pensiero di John Stuart Mill è il Saggio sulla libertà del 1859, nel quale vengono risolutamente affermati i princìpi del liberalismo e la supremazia del diritto dell'individuo a raggiungere la felicità senza alcun tipo di coercizione esterna. Allo Stato stesso, che certamente è legittimato a reprimere la libertà d'azione se quest'ultima viene esercitata in modo da mettere gravemente a rischio l'analoga libertà del prossimo, è assegnato soprattutto il ruolo di difensore della libertà, a partire da quella di coscienza, necessariamente unita a quella di pensiero e di parola, per giungere alla libertà di associazione. Sullo sfondo delle argomentazioni di Mill permane un'acuta interpretazione dei fondamenti dell'utilitarismo: non è mai conveniente ostacolare la libertà di opinione, dal momento che sono poche le verità indubitabili in possesso dell'uomo, pertanto il libero confronto delle idee è essenziale per giungere a verità che in un dato momento storico potrebbero non essere evidenti, così come per smascherare la fallacia di convinzioni che alcuni ritengono erroneamente indiscutibili.    

Citazioni dal Saggio sulla libertà:

"Il detto che la verità trionfa sempre sulle persecuzioni è una di quelle gradevoli falsità che gli uomini continuano a ripetersi finché non diventano luoghi comuni, ma che tutta l'esperienza contraddice" John Stuart Mill

"Se tutti gli uomini, meno uno, avessero la stessa opinione, non avrebbero più diritto di far tacere quell'unico individuo di quanto ne avrebbe lui di far tacere, avendone il potere, l'umanità" John Stuart Mill