Il 29 gennaio 2018 il Presidente della Commissione Difesa che ha indagato sulle cause delle patologie dei militari italiani, Gian Piero Scanu (PD), ex sindaco di Olbia, dichiarava la sua amarezza per non essere stato inserito nelle liste del PD in vista delle elezioni di marzo e attribuiva l'esclusione al suo lavoro alquanto scomodo nella Commissione Difesa, nella quale i parlamentari hanno lavorato con indipendenza e determinazione, in mezzo a molti ostacoli, e l'attenzione degli esperti si è allargata dall'uranio impoverito ai vaccini come probabile concausa del problema.
Il 1° febbraio il vicepresidente della stessa Commissione, Ivan Catalano (CI), parlava di una vera e propria censura che l'on. Scanu, pressato dai vertici del suo partito, avrebbe voluto esercitare sulle conclusioni della Commissione a proposito delle vaccinazioni. La notizia è stata data da Askanews e il giorno successivo dall’ANSA, come si può vedere dai rispettivi screenshot, ma è subito sparita da entrambi i siti ed è diventata irreperibile con qualunque motore di ricerca.
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Nella riunione conclusiva della IV Commissione, il dissidio è stato superato e la Commissione ha incluso nella Relazione finale la parte fondamentale sulla profilassi vaccinale, peraltro individuata come probabile fattore causale anche dagli esperti della precedente Commissione Difesa.
Nella conferenza stampa, tenuta il 7 febbraio, l’on. Gian Piero Scanu ha ribadito il concetto di spiegazione multifattoriale delle gravi patologie che hanno colpito 4000 militari in servizio e ne hanno condotti alla morte 340, invitando i giornalisti presenti alla lettura integrale del documento, per comprendere appieno la complessità del problema. Dal 7 febbraio, però, tutte le principali testate giornalistiche nazionali (giornali e telegiornali) HANNO COMPLETAMENTE OMESSO LA PARTE RELATIVA ALLE VACCINAZIONI, messe sotto accusa per via di un eccesso di mercurio e di metalli contenuti nei vaccini militari, di somministrazioni scorrette, di un numero eccessivo di dosi iniettate contemporaneamente, per l'assenza di esami prevaccinali e di follow up dopo le vaccinazioni. Il lavoro svolto dalla Commissione sui vaccini (nel video della conferenza stampa dal minuto 17) è riassunta del vicepresidente, on. Ivan Catalano, qui.
Il Movimento Roosevelt deplora questa gravissima violazione del diritto dei cittadini ad un’informazione libera, completa e trasparente, ancora più inaccettabile per il fatto che si tratta di un documento istituzionale prodotto dal Parlamento, di enorme rilevanza per le famiglie coinvolte e per l’interesse dell’intera comunità nazionale. Un silenzio stampa così unanime lascia supporre una regia politica. La censura di un atto parlamentare sovvertirebbe il principio della rappresentanza e configurerebbe la violazione dell’art. 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
A fronte di una situazione così minacciosa per la democrazia, il Movimento Roosevelt deve prendere posizione, e lo fa senza riserve in favore della trasparenza democratica. Il popolo italiano è fatto di cittadini, non di sudditi, e i cittadini hanno diritto di sapere. Esorto perciò la Presidenza e il Direttorio del MR a supportare questa azione di denuncia e, con l’aiuto dei giuristi del Movimento, ad intraprendere azioni adeguate, anche sul piano giudiziario.


Patrizia Scanu
Direttrice del Dipartimento Istruzione MR
Candidata alla Segreteria Generale del MR


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(Articolo del 12 febbraio 2018)

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