MRLogo200x200... miglia al di là delle finte contrapposizioni e del reale consociativismo antidemocratico di sedicente sinistra e sedicente destra calabrese e italiota




All’indomani del voto a Gioia Tauro del 31 maggio 2015, che ha visto staccare in modo significativo la Coalizione Roosevelt a supporto di Giuseppe Pedà da tutti gli altri competitori per il governo della cittadina calabrese, svariati organi mediatici e singoli politicanti si sono concessi il lusso di raccontare la sfida in corso come un confronto tradizionale tra centrodestra e centrosinistra, ascrivendo per di più la candidatura di Pedà al centrodestra.

Una simile narrazione, naturalmente, appare particolarmente gradita al candidato sindaco Aldo Alessio e ai suoi sponsor regionali e nazionali, loro si esponenti di una classica area di sedicente centrosinistra che, per impostazione ideologica ed effettive pratiche di governo (locale ed extra-locale), tutto può essere definita tranne che progressista e attenta alla giustizia sociale…

Intendiamoci: attorno al Movimento Roosevelt (come tesserati o in procinto di tesserarsi) gravitano cittadine e cittadini iscritti o simpatizzanti tanto dei partiti del cosiddetto centrodestra che del cosiddetto centrosinistra, ma la loro peculiarità consiste proprio nel cercare di contaminare in senso rigorosamente democratico-progressista principi e finalità di codeste entità politico-partitiche, al lume delle istanze ideologiche metapartitiche elaborate dalla comunità rooseveltiana.

In realtà, il rooseveltiano Pedà rifiutò a suo tempo la candidatura offertagli dal centrodestra gioiese e calabrese, per mettersi a disposizione di un progetto progressista di ben altro segno.

Non solo.

Consapevole delle mistificazioni in corso sulla natura della Coalizione che ne ha sostenuto e ne sosterrà sia la conquista dell’amministrazione comunale di Gioia Tauro, sia la sua successiva e delicatissima gestione, lo stesso Pedà ha provveduto a diramare una nota inequivocabile e rischiaratrice di ogni dubbio e ambiguità.

Il testo di tale nota è ad esempio riportato in

“Verso il ballottaggio: la nota di Giuseppe Pedà”, pezzo del 2 giugno 2015 per InquietoNotizie (clicca per leggere),

e qui di seguito lo proponiamo integralmente:

Ringrazio i cittadini gioiesi per avermi accordato un cosi vasto consenso che va ben al di là di ogni più rosea previsione.

Un risultato ancora più apprezzabile considerato il tono e gli argomenti che la mia coalizione, la coalizione Roosevelt, ha utilizzato in campagna elettorale.

Abbiamo parlato alla testa della gente rimettendo l’analisi politica al centro del dibattito e lasciando agli altri il compito di esercitarsi in una gara stucchevole a chi la sparava più grossa. Gioia Tauro esprime oggi una progettualità strategica potenzialmente esportabile su un piano nazionale; la coalizione Roosevelt infatti, che rifiuta le etichette ammuffite di destra e di sinistra, offre precise soluzioni che smascherano il consociativismo di tutte le forze politiche esistenti. Non ci limitiamo ad offrire un progetto di buona amministrazione ma sottoponiamo ai cittadini una nuova idea di società che recuperi il senso della giustizia sociale, del valore dell’impresa e della sovranità popolare, caposaldo di democrazia messo in discussione dai principali partiti italiani fin dall’arrivo al potere del pessimo professor Mario Monti.

Gli enti locali sono oggi minacciati dalle decisioni scellerate prese dal governo centrale, scelte chiaramente ispirate al più dogmatico rigorismo che predica continui quanto inutili tagli. Su questo terreno, quello riguardante cioè la difesa della dignità del ruolo stesso del sindaco, spero di poter dialogare costruttivamente con tutte le forze che hanno partecipato con me a questa importante campagna elettorale, salvo poi naturalmente tornare a dividersi sul piano specifico della proposta politica. Noi, rappresentanti di un nuovo modello economico che abiura in toto le ricette di austerità, sappiamo come il progressivo svuotamento dei diritti dei lavoratori, l’attacco al welfare e ai diritti dei pensionati non consentirà all’Italia di ripartire, aggravando semmai le tantissime difficoltà già esistenti.

Paradossalmente l’attacco alle classi più deboli e disagiate non è mai stato cosi violento come oggi, allorquando alla guida del Pese siedono uomini di sedicente sinistra che, carpendo con l’inganno la fiducia di chi si trova nel bisogno, hanno concretamente messo in piedi una vera e propria macelleria sociale. Noi li fermeremo!

Giuseppe Pedà

Al lume di queste chiare, lungimiranti e coraggiose affermazioni, risulta del tutto stonato, mistificatorio, fuorviante e pretestuoso l’accostamento di ciò che Giuseppe Pedà sta facendo a e per Gioia Tauro, con la traiettoria politica di Forza Italia e/o del centrodestra calabrese e nazionale.

Pedà è stato democristiano ed è magari ancora iscritto formalmente a Forza Italia?

Le liste cittadine che hanno sostenuto e sostengono Pedà per l’elezione comunale sono:

FORZA ITALIA, LISTA CIVICA – PRO QUARTIERI, NCD-UDC-AREA POPOLARE,LISTA CIVICA – INSIEME PER GIOIA, LISTA CIVICA – ALTERNATIVA PER GIOIA TAURO, CENTRO DEMOCRATICO?

E allora?

Chiunque sano di mente, in buona fede e con un minimo di cognizione sulla specificità delle politiche locali sa benissimo che una sigla, nel contesto di un dato territorio cittadino, provinciale o regionale, difficilmente corrisponde alle prospettive del contenitore politico nazionale omonimo.

Ciò è vero in generale.

Ma nel caso particolare di Gioia Tauro è già avvenuta una singolare trasformazione politico-alchemica.

Sigle e partiti che sul piano nazionale si sono dimostrati tendenzialmente inefficaci nel proporre un nuovo paradigma politico-economico e sociale per la rigenerazione del sistema-paese, sul territorio gioiese sono stati trasmutati nella prospettiva e nei convincimenti di fondo grazie alla sapiente opera dei dirigenti locali ed extra-locali del metapartitico Movimento Roosevelt.

E a queste sigle e partiti si sono aggiunte delle specifiche liste civiche, nel più appropriato spirito metapartitico rooseveltiano.

In tutto ciò, un ragguardevole merito va tributato al Segretario Generale in carica del Movimento Roosevelt, Francesco Maria Toscano, nativo di Gioia e particolarmente attivo, sapiente e lungimirante nel diffondere capillarmente, anche presso i ceti più popolari e disagiati della sua città, la comprensione dei principi e delle finalità di area rooseveltiana.

Ciliegina sulla torta, le parole impegnative, solenni ed estremamente chiarificatrici sulla prospettiva MR, pronunciate proprio a Gioia Tauro da parte del Presidente del Movimento, Gioele Magaldi.

Eccole, registrate abbastanza bene da un video amatoriale:

Video dell’intervento di Gioele Magaldi (8 minuti e 28 secondi) postato da Carlo Toto il 31 maggio 2015 sia sulla pagina facebook di Amici del Movimento Roosevelt Italia che su quella di Gioele Magaldi (clicca per visionare).

A breve, con ulteriori contributi, spiegheremo meglio perché abbiamo deciso, come MR, di non concorrere a Gioia Tauro con una Lista Roosevelt (che avrebbe senz’altro fatto il pieno di voti) in competizione interna con altre liste cittadine a sostegno di Giuseppe Pedà e senz’altro in grado di surclassare altre liste e partiti a supporto di candidati antagonisti, e perché abbiamo invece inteso realizzare una Coalizione Roosevelt la quale, con schietto spirito aggregativo e metapartitico, potesse divenire il motore primo e l’anima stessa di un New Deal concreto e non parolaio per l’importante città calabrese.

Di più: spiegheremo anche, per chi non avesse compreso appieno che la posta in gioco a Gioia Tauro travalica di gran lunga la dimensione di una cittadina di provincia e rinvia piuttosto ad un fondamentale scacchiere nazionale e internazionale, quanto sarà importante e fruttuoso trasformare il Porto di Gioia in “Free Zone” (Porto franco) o “ZES” (Zona economica speciale), con ricadute non solo sull’economia gioiese, reggina e calabrese, ma sull’intero meridione, sull’Italia e sul suo potenziale ruolo strategico nell’area mediterranea.

E spiegheremo perché soltanto con la vittoria del candidato del Movimento Roosevelt e della Coalizione Roosevelt per Gioia Tauro, Giuseppe Pedà, un tale progetto di trasformazione del Porto di Gioia in Free Zone o ZES potrà essere concretamente realizzato.

UFFICIO DI PRESIDENZA DEL MOVIMENTO ROOSEVELT (www.movimentoroosevelt.com)

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