Ieri, per la prima volta dopo oltre un anno che frequento in maniera operativa il Movimento Roosevelt, le Pagine ed i Gruppi passati e quelli attuali che di esso fanno parte (per quelli attuali, naturalmente, mi riferisco ai Gruppi Facebook “Amici del Movimento Roosevelt”), mi sono direttamente e per la prima volta espresso attraverso un piccolo pensiero che, la cordialissima Gabriella Toma, ha gentilmente postato su tutti i vari Gruppi e la varie Pagine.

Ho deciso di esprimermi con un piccolo intervento direttamente sulle Pagine e sui Gruppi “Amici del Movimento Roosevelt” principalmente per comunicare a qualche singolo eventualmente “distratto” e a tutte le persone che seguono non in maniera diretta ed ufficiale tutto quello che è accaduto ed accade in questa che considero una “Comunità Alta” ed altamente di prestigio, le decisioni che mi hanno portato ad iscrivermi al Movimento Roosevelt (mi sono rivolto principalmente a tutti quelli che seguono in maniera non ufficiale/parziale, perché la quasi totalità dei restanti altri non ha bisogno delle mie puntualizzazioni).

Posto di seguito il mio breve intervento...

Innanzitutto, un saluto a tutti.

E' la prima volta, credo, in almeno in anno che sono presente in questo Gruppo (considerando anche il precedente su cui evito di esprimermi...) e che faccio parte del Progetto Roosevelt, che mi esprimo su questa Pagina.

Volevo dire quanto segue: il Progetto Roosevelt, come avevo affermato in “Esercizio indispensabile: meditare, cercare di comprendere (laddove sia possibile) ed andare avanti”, è uno tra i più “alti” attualmente esistenti. Mai nessuna personalità europea o extra europea degli ultimi almeno 30/40 anni era riuscita finora a fare tanto. Se poi si pensa all'ampiezza ed all'articolazione dell'insieme, allora bisognerebbe affermare che, molto probabilmente e considerando la “pochezza” che ha dominato e domina il mondo negli ultimi decenni, il Progetto Roosevelt è attualmente il più articolato ed importante attualmente presente.

In maniera a dir poco onesta, credo che in Europa, se consideriamo le varie personalità pubbliche più o meno note almeno degli ultimi 30/40 anni, nessuno avrebbe potuto fare tutto quello che sinora Gioele Magaldi è riuscito a fare in termini così “alti” ed articolati.

Ecco, volevo solo dire/precisare (se ancora non fosse chiaro) quanto segue: mi sono iscritto al Movimento Roosevelt, perché credo sia davvero il Progetto più "alto" degli ultimi almeno 30/40 anni.

Mi sono iscritto al Movimento Roosevelt per crescere e, nel mio piccolo, per cercare anche di dare il mio eventuale/parziale/attuale contributo personale per finalità benevoli.

Questo è il piccolo pensiero che, come dicevo, gentilmente, Gabriella Toma ha postato su tutti i vari Gruppi e la varie Pagine.

Ebbene, in primis confermo e sottoscrivo quanto affermato. Inoltre, sempre riprendendo una piccola parte del passaggio “Esercizio indispensabile: meditare, cercare di comprendere (laddove sia possibile) ed andare avanti”, aggiungo che è comunque inutile continuare a «raccontare a se stessi e agli altri spicciole ipocrisie: se con il tempo ti accorgi di avere intorno personalità negative che male influiscono in tutti quelli che sono i tuoi obiettivi che legittimamente cerchi di raggiungere e tutti quelli che sono i tuoi personali sogni che cerchi di trasformare in realtà con l'impegno, con la passione, con il lavoro, con il sudore, con il sacrificio, con rinunce non di poco conto, con il tempo sottratto alla famiglia, alle persone a te care, agli amici e quant'altro; insomma, se col tempo ti accorgi di questa tipologia di personalità negative che male influiscono sulla tua persona (persone che magari influiscono negativamente anche sul tuo personale buon umore, che è la base fondamentale per affrontare in maniera giusta tutti gli impegni quotidiani e lavorativi, oltre a tutto ciò che riguarda la sfera privata...), hai due possibilità per evitare che esse siano d’intralcio: la prima è quella di escludere in maniera netta che determinate persone possano anche solo parzialmente ed indirettamente condividere il tuo percorso. La seconda è quella di meditare, cercare di comprendere (naturalmente, laddove sia possibile, perché come tutti sappiamo ci sono casi assolutamente non recuperabili) e concedere a qualcuno che oggettivamente crediamo e consideriamo non del tutto positivo (ma che magari messo all’interno di uno specifico contesto potrebbe risultare tutt'altro che nocivo per il bene collettivo), di darsi da fare in un determinato campo dove potrebbe davvero dare il meglio di se, quindi essere utile per la crescita collettiva» e, collegandomi ad uno dei passaggi finali del mio intervento che si rifaceva al titolo di questo mio precedente pezzo, aggiungo che «mi sento di dire a tanti di praticare il seguente “esercizio indispensabile”: cioè quello di meditare, cercare di comprendere (laddove sia possibile) ed andare avanti per il bene del Progetto Roosevelt. Oppure, molto più semplicemente, di dedicarsi ad altro. Tutto questo perché, come le persone più acute hanno potuto verificare, si rischia di cadere in esternazioni di bassissimo profilo che mettono in evidenza non solo il fatto che alcuni singoli si erano avvicinati al Progetto per chissà quale strana idea d'interesse personale (e fin qui, nulla di strano: l’interesse personale ci può stare quando si fa l’interesse collettivo), ma mette anche e soprattutto in evidenza il fatto che davvero non avevano e non hanno capito nulla».

Insomma, concludo affermando quanto segue: il Progetto Roosevelt è finalizzato all'interesse di tutti ma, allo stesso momento, se si guarda al Movimento nel suo interno, non è per tutti. Questo perché il “Buon Dio” non ha fornito a tutti lo stesso intelletto: non tutti possono comprenderlo ma, eventualmente, se tutto andrà bene, tutti potranno direttamente ed indirettamente beneficiarne (ecco perché affermo che «il Progetto Roosevelt è finalizzato all'interesse di tutti ma, allo stesso momento, se si guarda al Movimento nel suo interno, non è per tutti»).

Detto questo, quindi, consiglio ancora una volta di meditare, cercare di comprendere (laddove sia possibile) ed andare avanti per il bene del Progetto Roosevelt oppure, molto più semplicemente, di dedicarsi ad altro. Il Movimento/questo Progetto non ha bisogno di comodi, inutili e dannosi “professori” ma di persone dotate di forti credenziali: persone che, in quanto tali, risultano e risulteranno sempre direttamente o indirettamente operative ed utili per le nobili ed “alte” finalità del Progetto Roosevelt nel suo insieme. Inoltre, e concludo, in giro per il mondo ci sono centinaia e centinaia di milioni di persone che soffrono la fame, che soffrono, che sono state letteralmente abbandonate e quant'altro, quindi, non ci si può soffermare più di tanto sul “pianto quotidiano” di gente che se la passa tutt'altro che male.

Vincenzo Bellisario

(Articolo del 19 ottobre 2015)

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