MRLogo200x200Caro Sindaco rooseveltiano di Gioia Tauro e caro Peppe,

facendo seguito a quanto scritto in

Lettera Aperta di Gioele Magaldi al Segretario Generale MR, Francesco Maria Toscano, e al Sindaco rooseveltiano Giuseppe Pedà, in vista del possibile grande evento del 4 o del 14 luglio 2015 (clicca per leggere),

(epistola inviata a te in forma sia privata che pubblica e a cui non ti sei preso la briga di dare riscontro né sul piano pubblico che privato)

e avendo da poco potuto leggere, al pari di altri, la tua

“Lettera del sindaco Giuseppe Pedà”, articolo pubblicato il 2 luglio 2015 sul sito MR (clicca per leggere),

nella mia qualità formale di Presidente del Movimento Roosevelt cui tu stesso appartieni in qualità di socio fondatore, ti rappresento quanto segue:

1)     Quando tu scrivi, nella summenzionata Lettera del 2 luglio:

“Non vi nascondo i sentimenti di sconforto che ho provato nel prendere contezza della situazione finanziaria di un Ente che versa in condizioni di sostanziale pre-dissesto. Non intendo però farmi scudo di tutto ciò al fine di predisporre un comodo alibi da brandire semmai in futuro e all’occorrenza.,

dovresti per onestà intellettuale e comunicativa con i tuoi cittadini gioiesi confessare loro che tutti conoscevamo da tempo (tu per primo), anche molto prima dell’avvio della competizione elettorale, lo stato di pre-dissesto del Comune di Gioia Tauro. E che il cosiddetto Manifesto programmatico o Libro Bianco presentato dalla Coalizione Roosevelt che ti ha consentito di vincere, presuppone, per essere realizzato anche in minima parte, non soltanto una sostanziosa deroga dal Patto di stabilità che affligge tutti i comuni italiani, ma anche interventi speciali di autorità extra-locali pubbliche e private in grado di consentire sia la creazione di una Zona Economica Speciale per il Porto di Gioia Tauro che massicci investimenti in infrastrutture materiali e immateriali per tutto il territorio gioiese. Ecco quindi, che ti invito davvero a non fare affermazioni passibili di essere interpretate come “un comodo alibi da brandire semmai in futuro e all’occorrenza”…

2)     Quando tu scrivi

“Abbiamo presentato alla cittadinanza un progetto ambizioso, un Libro Bianco contenente una serie di proposte concrete discusse e disossate nel corso dell’ultimo anno grazie anche alla realizzazione di appositi e utili forum tematici pensati da Francesco Maria Toscano. Grazie all’impegno continuo e un po’ visionario di Toscano una cittadinanza intera, abituata a ragionare secondo schemi politici tanto ammuffiti quanto consolidati, ha imparato a conoscere ed apprezzare un nuovo modello di politica, nato sulla spinta di una vera e propria rivoluzione culturale”

racconti le cose in modo alquanto impreciso. La stessa imprecisione (certamente figlia di sciatteria e stanchezza momentanea e non di mala fede) che utilizzasti all’indomani del voto del 14-15 giugno 2015, allorché dapprima ti scordasti di inviare un tempestivo comunicato ai media locali e nazionali per informarli che a Gioia Tauro aveva vinto la Coalizione Roosevelt e non il centrodestra (tant’è che questi media, in un primo momento e in buona parte anche dopo, hanno tendenzialmente ‘bucato’ la novità dell’affermazione di un Sindaco sostenuto dal Movimento Roosevelt), e poi nel successivo comunicato inviato tramite la tua pagina facebook, ti dimenticasti di citare del tutto il sottoscritto in relazione a quanto era accaduto nella competizione elettorale di Gioia Tauro. Ciò, nonostante fosti proprio tu - di concerto con Francesco Toscano - a chiedere la mia presenza in Calabria nei giorni cruciali prima del voto del 31 maggio 2015 e poi un mio intervento solenne in apertura del comizio finale del 29 maggio 2015, intervento visionabile in Discorso di Gioele Magaldi a Gioia Tauro del 29 maggio 2015. Video, contributo pubblicato sul sito MR il 10 giugno 2015. E racconti le cose in modo alquanto impreciso e ingeneroso, caro Peppe, perché tu dovresti avere la stessa onestà intellettuale che fino a poco tempo fa aveva Francesco Maria Toscano… E cioè riconoscere che quando tu parli di “una cittadinanza intera abituata a ragionare secondo schemi politici tanto ammuffiti quanto consolidati”, stai in realtà raccontando una cifra politica che sino a pochi anni era quella cui apparteneva lo stesso Francesco Maria Toscano (transitato dall’UDC alla Rosa Bianca di Bruno Tabacci e poi presso altri pessimi arnesi similari) e cui sino a pochi mesi fa appartenevi anche tu (dirigente locale di Forza Italia e scopellitiano doc). Invece, quando discetti di “forum tematici, impegno continuo e visionario di Toscano, di un nuovo modello politico, nato sulla spinta di una vera e propria rivoluzione culturale”, ti stai riferendo (anche se ti sei dimenticato di sottolinearlo) intanto all’alimentazione culturale, ideologica e politica che il sottoscritto Gioele Magaldi ha fornito ininterrottamente a Francesco Maria Toscano da un quinquennio a questa parte (a un Toscano che in precedenza aveva tutt’altra Weltanschauung, e che fino a tempi recenti non ha smesso di tributare riconoscimenti plateali del debito culturale e politico-ideologico contratto con chi ti scrive), poi allo stesso nutrimento che il sottoscritto ha trasposto nello Statuto del Movimento Roosevelt e nelle iniziative in grado di avviare questa rivoluzionaria entità politica che ha avuto il suo battesimo il 21 marzo 2015 a Perugia; quindi alle istanze progettuali del tuo Libro Bianco/Manifesto programmatico, che sono parimenti farina del sacco di Gioele Magaldi, prima di divenire strumento divulgativo a cura di Francesco Maria Toscano ed altri, te compreso.

3)     Quando tu scrivi:

“Non posso e non voglio deludere le aspettative degli oltre 5000 cittadini che mi hanno assegnato una così gravosa responsabilità. Ma per riuscire ho bisogno di essere concretamente coadiuvato da coloro i quali hanno contribuito in maniera decisiva a convincere i gioiesi della bontà e fattibilità delle nostre proposte. Per queste ragioni ho chiesto insistentemente a Francesco Maria Toscano di condividere con me la responsabilità di amministrare, raccogliendo tra l’altro le tantissime sollecitazioni che negli ultimi giorni mi sono pervenute in tal senso. Insieme a Francesco sono riuscito ad imporre all’attenzione della pubblica opinione un nuovo schema di pensiero; insieme a lui riuscirò a rivoluzionare dalle fondamenta un vecchio ed inefficace modo di governare la cosa pubblica. Diventeremo un sicuro punto di riferimento per gli altri solo amministrando con lungimiranza e tenacia il nostro territorio fino al completamento di tutti i punti del programma. In politica il buon esempio rappresenta infatti la migliore ricetta per coagulare un consenso vasto, maturo e duraturo”,

ti dimostri ancora una volta molto impreciso, incauto, ingeneroso e ingrato verso il sottoscritto. Infatti, dire che insieme a Francesco sei riuscito, bla bla bla, significa falsificare una corretta narrazione delle cose. Entrambi, tu e Francesco, pur essendo reduci da ambienti politici abituati a ragionare secondo schemi politici tanto ammuffiti quanto consolidati, avete potuto convincere (provvisoriamente, non te lo scordare: che i bluff vengono sempre scoperti…) la maggior parte della cittadinanza di Gioia Tauro a votarti e a sostenerti perché eri il candidato della Coalizione Roosevelt, cioè il figlio di una ideologia democratico-progressista rivoluzionaria e alternativa a sedicenti centrodestra e centrosinistra italioti; una ideologia che promanava dalla lezione politico-culturale di Gioele Magaldi e del Movimento Roosevelt, non certo da quella di Lorenzo Cesa, Pierferdinando Casini, Bruno Tabacci, Silvio Berlusconi, Iole Santelli, Angelino Alfano, Giuseppe Scopelliti, Giuseppe Raffa, ecc. Quanto al tuo desiderio di condividere con Francesco Toscano la responsabilità di amministrare (ecco il cuore del tuo ragionamento fumoso e impreciso: ti appresti a dare a Francesco Toscano quella poltrona da vicesindaco o da assessore che gli sta a cuore più di ogni altra cosa… più della sua stessa dignità umana e politica), come Presidente MR sono costretto a ricordare a te e a Francesco quanto sia inopportuno che il Segretario Generale del Movimento Roosevelt sieda come assessore o vicesindaco in una Giunta di una cittadina amministrata da un sindaco rooseveltiano, il quale dovrebbe semmai essere guidato dal suo Segretario Generale, e non averlo come gerarchicamente e funzionalmente subalterno all’interno della sua Giunta. Semmai, caro Peppe, Francesco Toscano potrà entrare nella tua Giunta un minuto dopo essersi dimesso da Segretario Generale MR e trovandosi perciò nello status di semplice socio fondatore, oppure di coordinatore gioiese del MR, o magari di Consigliere di Presidenza MR (incarico apicale ma più soft di quello di Capo dell’Esecutivo rooseveltiano, meno gravato da responsabilità amministrativo-organizzative e forse più congeniale a un talento politico-oratorio alquanto anarcoide e disordinato, benché ricchissimo di spessore, come quello di Francesco Toscano). Proprio in questi giorni, con il mio parere preventivo favorevole, un altro Consigliere di Presidenza MR, Francesco Alessandria, ha assunto il delicato incarico di Assessore al Comune di Vibo Valentia (più grande di quello di Gioia) con delega ai Lavori pubblici, Servizi tecnici, Impianti, Finanza di progetto, Protezione civile. D’altra parte, caro Peppe, l’eventuale inserimento nella tua Giunta di Francesco Toscano non risolve la questione prevista dall’articolo 2 dello Statuto MR, allorché prescrive:

“qualora qualcuno venga eletto a uffici pubblici in seguito a tali elezioni in cui sia stato appoggiato da una Coalizione o Lista Roosevelt/New Deal, costui, a partire dalla struttura comunale, provinciale, regionale, nazionale o sovranazionale in cui sia stato eletto, dovrà tassativamente costituire un Comitato di consulenza politico-culturale che monitori costantemente e coadiuvi concretamente l’attuazione di un programma “rooseveltiano” sul territorio amministrato. Tale Comitato di consulenza politico-culturale sarà composto di almeno due (e massimo quattro) alti dirigenti rooseveltiani, preferibilmente il Segretario Generale e il Presidente del MR, o persone da costoro designate. A tale Comitato spetterà di confermare o meno, nel tempo, l’ispirazione “rooseveltiana” di una data amministrazione, informando l’opinione pubblica del perdurare o del venir meno di questa ispirazione, nel secondo caso togliendo ogni sostegno del MR ad amministratori che ne abbiano tradito i principi e le finalità, ingannando cosi anche i propri elettori.”

Ti ricordo, caro Peppe Pedà, che anche tu - al pari di Francesco Toscano - hai solennemente approvato tale articolo dello Statuto MR, congiuntamente a tutti gli altri articoli, e che violare un impegno solenne equivale a un atto di ignobile fellonia. Se Francesco entrasse in Giunta (dopo essersi dimesso da Segretario Generale, s’intende), non potrebbe nel contempo fare da controllato e da controllore, per un verso partecipando direttamente alla tua amministrazione e per l’altro monitorando l’attuazione di un programma autenticamente rooseveltiano. D’altra parte, so che in questi giorni Francesco va dicendo in giro che io sarei inesperto di questioni burocratico-amministrative e che pretenderei assurdamente l’”assunzione” di due o quattro persone da parte del Comune di Gioia Tauro, onde adempiere al sunnominato comma dell’articolo 2 dello Statuto MR. Nulla di più falso e mistificatorio. Per adempiere all’impegno solenne di cui al comma citato dell’articolo 2 dello Statuto, basterà che tu, Peppe, sindaco rooseveltiano della città di Gioia Tauro, stipuli un semplice contratto di consulenza (a tempo, cioè collegato alla scadenza del tuo mandato) a minimo due, massimo quattro persone designate da Segretario Generale e Presidente MR. Costoro non si limiteranno a monitorare e certificare la realizzazione del programma elettorale “New Deal per Gioia Tauro”, ma si impegneranno altresì, con le proprie competenze giuridiche e/o economico-finanziarie, e/o politico-culturali, a supportare una tale impresa titanica ed epocale, anche coinvolgendo soggetti pubblici e privati in grado di garantire un finanziamento straordinario e una facilitazione sovranazionale delle diverse iniziative previste dal Libro Bianco/Manifesto programmatico. All’obiezione che un Comune in stato di sostanziale pre-dissesto non è in grado di remunerare né quattro né due super-consulenti di questo tipo, rispondo che la loro retribuzione (contenuta ed equa) sarà il miglior investimento in favore della collettività gioiese che la tua amministrazione potrà mai compiere. E rispondo anche che se il Comune non è in grado di pagare poco più di una indennità di servizio a due, massimo quattro super-consulenti in grado di concretizzare davvero le prospettive di realizzazione del New Deal per Gioia Tauro, allora tanto meno potrà avere le risorse per realizzare anche pochi soltanto dei 15 punti contenuti nell’ambiziosissimo Libro Bianco per Gioia Tauro. E se non si trovano tali risorse, se, peggio ancora, non si vogliono trovare, vuol dire che voi, Peppe Pedà e Francesco Toscano, avete turlupinato e truffato non soltanto gli altri soci fondatori del Movimento Roosevelt al momento dell’approvazione dell’articolo 2 dello Statuto, ma anche l’intera cittadinanza di Gioia Tauro che ha creduto agli impegni e alle promesse del tanto sbandierato New Deal.

4)     Quando tu scrivi:

“In chiusura vi comunico che a partire da venerdì 3 luglio, all’indomani dell’insediamento del consiglio comunale, sventolerà all’esterno del Municipio una bandiera greca, segno di solidarietà verso un popolo martoriato legato alla Calabria da indissolubili radici storiche e culturali. Nei prossimi giorni sensibilizzeremo inoltre sindaci, presidenti di provincia e presidenti di Regione affinché facciano altrettanto. La rivoluzione culturale è partita e, riprendendo il fortunato slogan della nostra campagna elettorale, non mi resta che ripetere #noncifermiamopiù!”,

è mio dovere di Presidente MR farti notare che al popolo greco (e anche a quello gioiese e calabrese) non servono stucchevoli sventolamenti di bandiere sull’esterno di uno o più municipi, ma la mobilitazione delle cittadinanze e delle amministrazioni di quei municipi nella partecipazione a manifestazioni di risonanza nazionale e internazionale, in grado di incidere in profondità su un vasto immaginario collettivo e sulle stesse decisioni di alcune istituzioni, dalle quali dipende il destino del popolo greco, cosi come di quello calabrese, italiano ed europeo. Ecco perché, caro Peppe, ti rinnovo l’invito già fatto con la mia Lettera Aperta di Gioele Magaldi al Segretario Generale MR, Francesco Maria Toscano, e al Sindaco rooseveltiano Giuseppe Pedà, in vista del possibile grande evento del 4 o del 14 luglio 2015 (clicca per leggere), alla quale non ti sei mai degnato di dare riscontro. E cioè ribadisco la mia convinzione

“Che sia straordinariamente utile ed opportuno che fra i partecipanti all’evento (sit-in + comizio) del 18 luglio vi sia una robustissima e foltissima delegazione del Comune di Gioia Tauro e della comunità rooseveltiana calabrese e che fra gli oratori del comizio figuri il neoeletto Sindaco rooseveltiano Giuseppe Pedà, per le seguenti ragioni: nel chiedere nuovi paradigmi e regole in favore del popolo greco rispetto alle malnate e funeste vessazioni subite da parte della Troika, Pedà e gli altri rooseveltiani gioiesi e calabresi potranno sottolineare che esiste una piccola “Grecia” anche in Italia: e cioè la Calabria. Come tutti sappiamo, infatti, senza speciali deroghe alle attuali (e inique) norme comunitarie europee sul punto, non sarà possibile istituire alcuna ZES (Zona economica speciale) o alcuna “Free Zone” presso il Porto di Gioia Tauro e, senza tale istituzione, il cuore stesso del Manifesto programmatico “New Deal per Gioia Tauro” andrà a farsi benedire, nello scontento e nella amara delusione di tutti coloro che hanno eletto a furor di popolo il primo Sindaco rooseveltiano, Giuseppe Pedà. Ecco perché è importante imporre all’attenzione dell’opinione pubblica, a partire da eventi di risonanza nazionale e internazionale come questo, il tema di un cambio di paradigma nella governance europea che abbia conseguenze benefiche non solo per la Grecia, ma anche per le altre nazioni UE, e dunque per l’Italia, il Meridione, la Calabria, per la stessa città di Gioia Tauro come per molti altri comuni vessati da suicide leggi di stabilità e vincoli nazionali e comunitari assurdi e controproducenti.”

5)     Sconcerta comunque, caro Peppe, che in tutta la tua “Lettera del sindaco Giuseppe Pedà”, articolo pubblicato il 2 luglio 2015 sul sito MR (clicca per leggere), postata alle ore 17:21 sul sito ufficiale del Movimento Roosevelt (www.movimentoroosevelt.com) non si faccia mai menzione né del Movimento Roosevelt stesso, né degli altri soci rooseveltiani, né della Coalizione Roosevelt sotto le cui insegne sei potuto approdare alla poltrona di Sindaco di Gioia Tauro… Ma anche questa, naturalmente, sarà stata una dimenticanza dovuta a sciatteria, superficialità e scarsa lucidità momentanea, non certo a mala fede e ambiguità programmatica.

6)     In ogni caso, caro Peppe, se tu e Francesco Toscano avete deciso di essere sottoposti al severo giudizio popolare dell’opinione pubblica per quanto riguarda il mancato rispetto di svariate promesse elettorali, e a quello del Collegio Giudicante del Movimento Roosevelt (e ancora dell’opinione pubblica) per quel che attiene all’eventuale fellonia di non rispettare l’impegno sottoscritto con l’articolo 2 dello Statuto MR, continuate pure sulla strada intrapresa. Il Movimento Roosevelt, depurato da eventuali felloni, paesani poltronieri e imbonitori da fiera (alla schiera dei quali mi rifiuto di ascrivervi, fino a prova contraria, in nome della stima e dell’amicizia che tuttora nutro nei vostri riguardi), si appresta a grandi sfide politiche che riguardano importantissime città e territori italiani (a partire da Napoli, Milano, Torino, Roma, ecc.): se al Comune di Gioia Tauro e alla Giunta Pedà, a causa di gravi violazioni degli impegni sottoscritti solennemente, venisse tolto il patrocinio del Movimento Roosevelt, questo soggetto politico metapartitico continuerà imperterrito la sua traiettoria vincente sullo scenario italiano e internazionale, mentre voi due, tu Peppe e tu Francesco, vi troverete soli, poveri e pazzi, a gestire la popolazione delusa e inferocita di un Comune in stato di pre-dissesto, senza nessun compagno di strada che abbia la volontà e la capacità di trasformare il piombo presente in futuro oro politico e sociale.

PS: in attesa di poter leggere, dopo questa indirizzata a te, la Lettera Aperta n.2 che sarà mia cura indirizzare personalmente (tra pochissimo) all’ineffabile Segretario Generale MR, Francesco Maria Toscano, ti consiglio la lettura o la ri-lettura di quanto osservato in

Il Movimento Roosevelt è in ottima salute e tessera nuovi iscritti ogni giorno. Nonostante la latitanza del Segretario Generale attuale e i tentativi disgregativi (vani) di alcuni stralunati membri della commissione statutaria, articolo pubblicato il 2 luglio 2015 sul sito MR (clicca per leggere)

GIOELE MAGALDI, PRESIDENTE DEL MOVIMENTO ROOSEVELT

(articolo del 2 luglio 2015)

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